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    THE BURNING PLAIN - IL CONFINE DELLA SOLITUDINE: DEBUTTO ALLA REGIA PER LO SCENEGGIATORE GUILLERMO ARRIAGA

    I bellissimi di ‘CelluloidPortraits’
    Dalla 65. Mostra del Cinema di Venezia

    "Non è un film dalla struttura classica e il pubblico dovrà trovare il collegamento tra le varie storie mano a mano che la storia si svela sullo schermo"
    Il produttore Marc Butan

    "Se dovessi raccontarti della mia infanzia in Messico, probabilmente comincerei da mio nonno che veniva da un remoto stato del sud e poi passerei direttamente a parlare di mio figlio perché somiglia abbastanza a mio padre, e poi vi racconterei la storia. Quella che utilizzo nei miei film in realtà è una maniera di raccontare assolutamente naturale per le persone anche se il cinema ha sempre affrontato la narrazione in modo diverso ma nella vita è così che funziona".
    Il regista e sceneggiatoreGuillermo Arriaga

    "... La storia e gli altri personaggi del film hanno spinto Sylvia in un angolo... Ad un certo punto della vita ognuno di noi è costretto ad affrontare i propri demoni e la realtà. Questa è la vera differenza tra noi e gli altri animali: noi riusciamo a superare l'istinto naturale che porta gli animali a proteggersi e difendersi sempre dal dolore evitando di affrontarlo... Sylvia non è il tipo di persona che si guarderebbe nello specchio dicendosi: 'Sono questi i problemi che devi affrontare' Ma alla fine del film, è quello che farà".
    L'attrice Charlize Theron

    (The Burning Plain USA 2008; drammatico; 147'; Produz.: 2929 Productions/Parkes/MacDonald Productions; Distribuz.: Medusa)

    Locandina italiana The Burning Plain - Il confine della solitudine

    Rating by
    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: The Burning Plain - Il confine della solitudine

    Titolo in lingua originale: The Burning Plain

    Anno di produzione: 2008

    Anno di uscita: 2008

    Regia: Guillermo Arriaga

    Sceneggiatura: Guillermo Arriaga

    Cast: Charlize Theron (Sylvia)
    Jennifer Lawrence (Mariana)
    Kim Basinger (Gina)
    Joaquim de Almeida (Nick)
    Tessa la (Maria)
    Diego J. Torres (Cristobal)
    Sean McGrath (Scott)
    J. D. Pardo (Santiago)
    Brett Cullen (Robert)
    Fernanda Romero (Sophie)
    Stacy Marie Warden (Monnie)
    Marty Papazian (giovane uomo)
    José Maria Yazpik (Carlos)
    Taylor Warden (Bobby)

    Musica: Joanie Diener

    Costumi: Cindy Evans

    Scenografia: Dan Leigh

    Fotografia: Robert Elswit

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    The Burning Plain è un dramma che analizza il legame misterioso che unisce diversi personaggi separati nello spazio e nel tempo: Mariana, una sedicenne che cerca disperatamente di rimettere assieme i cocci delle vite dei genitori in una città di confine in Messico; Sylvia, una donna di Portland che deve affrontare un’odissea emotiva per cancellare un peccato del suo passato; Gina e Nick, una coppia alle prese con un’intensa relazione clandestina e Maria, una giovane ragazza che aiuta i genitori a trovare la redenzione, il perdono e l’amore.

    The Burning Plain, nel >Catalogo< della 65. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2008)

    IN ALTRE PAROLE:

    Il passato e il presente hanno un modo curioso di influenzarsi.
    La narrazione inizia nel bel mezzo del deserto con l'immagine di una roulotte in fiamme. Da qui l'attenzione si sposta sui diversi personaggi svelati nella storia attraverso quattro trame parallele che compongono il film. Marianna (Jennifer Lawrence) è un'acerba ragazza di sedici anni che parla spagnolo e la cui vita si sviluppa in una tranquilla cittadina di confine del Nuovo Messico; qui la giovane cercherà di rimettere insieme il complicato puzzle della sua famiglia. Silvia (Charlize Theron), che abita a Portland e lavora come cameriera in un ristorante, deve ricucire il difficile rapporto con i suoi genitori per poter vivere una vita serena senza che il passato la tormenti. Gina (Kim Basinger) – madre di Silvia – e Nick (Joaquim de Almeida) – uomo sposato – sono amanti segreti e dovranno trovare il coraggio di affrontare il reale volto del loro amore clandestino. Maria (Tessa Ia) è una prodiga figlia che aiuterà i propri genitori nella ricerca della pace con loro stessi.
    Attraverso un uso intelligente e sferzante delle tecniche del flashback, il regista Guillermo Arriaga mostra come, tra presente e passato, le vite dei personaggi siano inevitabilmente connesse all' incidente che apre il film.

    Dal >Press-Book< di The Burning Plain

    IN DETTAGLIO:

    All’orizzonte, un camper abbandonato che brucia. Una misteriosa ragazza che lavora in un sofisticato ristorante di Portland tenta di fare i conti con il proprio passato. Ad un polveroso funerale in una città di frontiera, un’adolescente scorge tra la folla un misterioso ragazzo con il quale stabilisce immediatamente un contatto romantico ma silenzioso. In uno sconfinato campo di sorgo color dell’ambra, una ragazza messicana corre verso l’aereo del padre che si è schiantato al suolo. Lungo una strada desolata, due amanti s’incontrano per consumare la loro relazione clandestina...

    THE BURNING PLAIN è un film drammatico carico di emozioni e sentimenti che esplora i molteplici effetti di una tragedia famigliare sui sopravvissuti. C‟è un trauma che lega tra di loro coloro che sono rimasti in una specie di rete misteriosa fatta di storie d'amore improbabili, benevolenza non richiesta e amore sconfinato.
    Seguita da lontano da un misterioso e silenzioso osservatore, l'inquieta Sylvia (il Premio Oscar Charlize Theron) è in piedi sull‟orlo di un precipizio e ripensa ad un oscuro e misterioso passato. Una ragazzina rimasta orfana della madre, Maria (Tessa Ia), corre verso suo padre, rimasto gravemente ferito in seguito ad un incidente aereo. Due adolescenti, Mariana (Jennifer Lawrence) e Santiago (JD Pardo), trovano l'amore mentre affrontano il dolore e le conseguenze della morte improvvisa dei genitori. Una casalinga con quattro figli, Gina (il Premio Oscar Kim Basinger), trova un'inattesa consolazione nella relazione con un uomo dopo aver lottato disperatamente contro il cancro.

    Dal >Press-Book< di The Burning Plain

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    PRELIMINARIA:

    Con THE BURNING PLAIN Arriaga ci racconta quattro storie di amore estremo basate ognuna su uno dei quattro elementi - fuoco, terra, acqua ed aria - attraverso i quali Arriaga desiderava esplorare le conseguenze di un atto estremo e di come il senso di colpa, il rimorso e la tristezza possano, con il tempo, condurci verso un profondissimo abisso mantenendo però sempre aperta la possibilità della redenzione attraverso l'amore - l'amore per gli altri e soprattutto verso se stessi.
    E mentre i film che Arriaga ha scritto in precedenza erano un‟esplorazione di mondi, classi sociali e culture diversi attraverso i quali ci trasmetteva il suo messaggio, per il suo primo film da regista Arriaga ha scelto di lasciare all'intimità dei paesaggi – attraverso la luce, i suoni, gli animali, la vegetazione – il racconto delle storie facendo del paesaggio un altro dei personaggi del film.



    COMMENTO CRITICO

    UN FILM SAPIENTE E SOFISTICATO, INTELLIGENTE

    ED EQUILIBRATO NEL BILANCIARE CON RARA SENSIBILITA’ E DELICATEZZA PARTICOLARI REGISTRI EMOZIONALI E TRAGEDIE PERSONALI, ORIGINALMENTE CONGIUNTI CON GLI ELEMENTI DELLA NATURA (ACQUA, TERRA, ARIA E FUOCO). QUANTO BASTA A CONFERIRE AL PAESAGGIO UN PROTAGONISMO NON CERTO DA SFONDO, SI DIREBBE PIUTTOSTO, UN’INTIMITA’ UNICA CON L’INTERIORITA’ DEI PROTAGONISTI. ORA, CON QUESTA SUA OPERA PRIMA DA REGISTA, GUILLERMO ARRIAGA SI CONFERMA UN GRANDE AUTORE SUL PIANO LETTERARIO-CINEMATOGRAFICO A TUTTO TONDO. IN VETTA AI VARI DRAMMI E CONTRADDIZIONI INTERIORI DEI VARI PERSONAGGI, CHARLIZE THERON E KIM BASINGER SI GUADAGNANO - E’ OVVIAMENTE IL NOSTRO PUNTO DI VISTA - LA COPPA VOLPI EX EQUO. SEMBRA ORMAI UN CONCLAMATO MOTIVO-FIRMA PER ARRIAGA LA STRUTTURA NARRATIVA AD INCASTRO DI TESSERE CHE, PROPRIO ATTRAVERSO LA ‘DECOSTRUZIONE DEL TEMPO’, TENGONO IN PUGNO LO SPETTATORE, COSTANTEMENTE IMPEGNATO NELLA RICOSTRUZIONE DELL’INSIEME DI UN PUZZLE, COSI’ INTENSO, COMMOVENTE, DRAMMATICO, VISCERALE E COINVOLGENTE CHE NON SI LASCERA’ DIMENTICARE

    Difficile dire quale sia

    la linea forza dominante di questo piccolo capolavoro quale si è rivelato The Burning Plain di Guillermo Arriaga, scrittore prima che sceneggiatore e regista. Una cosa è certa: personalmente non avevamo dubbi sul risultato. L’anima dello scrittore traspare qui sicuramente alla stregua dell’importanza rivestita dalle fondamenta per un edificio. Lo conferma la ‘tessitura letteraria’ del film, sua opera prima come regista dopo la premiata trilogia di Amores Perros, 21 Grammi-Il peso dell’anima e Babel. Trilogia che lo ha visto apprezzatissimo sceneggiatore del regista messicano Alejandro Iñárritu. Paradossalmente pubblico e critica non potranno ora che gioire di questo ‘divorzio’. In questo modo ognuno ha infatti il privilegio di veder espresso a tutto tondo l’innegabile talento creativo di questo grande ‘autore’, amante degli estremi o, per meglio dire, di quel caleidoscopio di cromìe intermedie, che vi si frappongono in mezzo, di focale importanza per scandire l’infinita gamma delle complicatissime dinamiche interiori che

    danno vita ad un essere umano in determinate situazioni.
    Dicevamo che è difficile individuare la linea di forza dominante di questo film. Elemento non di poco conto è indubbiamente rappresentato dalla struttura ad incastro dei vari elementi narrativi, per l’andamento di un racconto frammentario e scomposto che va a rendere protagonista la ‘decostruzione del tempo’. Struttura che conoscevamo già nell’Arriaga sceneggiatore e che qui troviamo confermata a 360° sull’asse ‘letterario-cinematografica’, al punto da poter ormai essere eletta come suo incontrovertibile motivo-firma. Struttura più diffusa in letteratura che non nel cinema, e che comunque garantisce la massima efficacia di una storia in termini di ‘onestà’ e ‘veridicità’, ovvero, il più vicino possibile alla realtà. Perché, come dice Arriaga stesso, quando si racconta una storia nella realtà non si segue mai una traccia lineare.
    Ma questi sono solo alcuni elementi di base, cui va ad aggiungersi una sofisticata sottotrama di indissolubile congiungimento tra

    le quattro storie - che vedranno lo spettatore impegnato a ricomporre l’insieme attraverso le rispettive tessere del puzzle - con i quattro elementi esistenti in natura: aria, acqua, terra e fuoco. Elementi che, a loro volta, qui sentenziano il focale protagonismo dei rispettivi scorci di paesaggio, scanditi anche sul piano musicale in maniera altrettanto sofisticata, tale da richiedere la collaborazione di due musicisti (Omar Rodriguez Lopez per la colonna sonora e Hans Zimmer per gli inserti in chiave etnica).
    Ma c’è poi l’altro elemento cruciale incarnato da un cast da brivido, tale da innervare in profondità la dinamica del racconto che, nasce, cresce e si nutre, in pratica non avrebbe vita alcuna, senza le drammatiche, viscerali contraddizioni dei singoli protagonisti: dalla giovane Mariana/Sylvia (Jennifer Lawrence), al giovane Santiago (J. D. Pardo), interpretati da adulti rispettivamente da Danny Pino e da una sempre più incredibile e strabiliante sul piano introspettivo Charlize Theron.

    Onore al merito di regia e interpretazione - scelta congiunta - per l’entrata in scena, nella sequenza iniziale, del personaggio Sylvia, per il quale Charlize Theron è ripresa da tergo, seduta sul letto in un nudo semi-integrale, essenziale e pulito da ricordare un classico quadro di Ingres. Ma soprattutto, nudo già esplicativo di tutto il carico di insita drammaticità percepibile ancor prima di conoscere il personaggio guardandolo in faccia. Un’espressività di corpo e anima tale da meritare, dal nostro punto di vista, la Coppa Volpi ex equo con Kim Basinger, qui completamente immersa in un ruolo inconsueto e di elevatissimo spessore a più livelli, quello che le ha dato finalmente un inedito respiro: di moglie frustrata, madre non propriamente adeguata, amante consumata tra passione e sensi di colpa. Si direbbe, soprattutto, il ritratto di una donna costantemente in bilico sul filo del suo doppio: tra la versione di se stessa

    ufficiale ma falsa, radicata in un equilibrio apparente, e quella nascosta, ma autentica, disperatamente aggrappata alla precaria possibilità di recupero pieno di un’identità vera e appagata. Là dove spunta uno tra i risvolti più drammatici e delicati del film: quello di una femminilità ‘mortificata’ e soffocata, entro le ruvide maglie della lenta ripresa psicologica, prima che fisica, a seguito di un’operazione di cancro al seno. Ci sono nel film un paio di sequenze che, per il modo in cui vanno a toccare questo drammatico registro, meriterebbero l’Oscar per sceneggiatura, regia e interpretazione.
    Forse, tra tutti gli ingredienti del film, è proprio nel grado di delicatezza, di sensibilità e di equilibro con cui si tratteggia il percorso di vita dei vari demoni interiori di ognuno dei personaggi, che si potrebbe individuare la linea di forza dominante, quella che ha consentito di schivare il reale rischio di scivolare nel mèlo.

    Links:

    • Guillermo Arriaga (Regista)

    • Charlize Theron

    • Kim Basinger

    • Jennifer Lawrence

    • José Maria Yazpik

    • 65 Mostra: Lido di Venezia 29 agosto 2008 PRESS CONFERENCE & DINTORNI: THE BURNING PLAIN - IL CONFINE DELLA SOLITUDINE per la regia di GUILLERMO ARRIAGA (A cura di PATRIZIA FERRETTI) (Interviste)

    • 65 Mostra: Lido di Venezia 29 agosto 2008 ROUND TABLE & DINTORNI: THE BURNING PLAIN - IL CONFINE DELLA SOLITUDINE per la regia di GUILLERMO ARRIAGA (A cura di PATRIZIA FERRETTI) (Interviste)

    • THE BURNING PLAIN - IL CONFINE DELLA SOLITUDINE: DALLA 65. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA APPRODA AL CINEMA IL 7 NOVEMBRE L'OPERA PRIMA COME REGISTA DI GUILLERMO ARRIAGA, CON L'INEDITA COPPIA CHARLIZE THERON-KIM BASINGER (Anteprime)

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    The Burning Plain (versione italiana).mov

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