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    Home Page > Movies & DVD > Halloween-The Beginning

    TORNA SUL GRANDE SCHERMO UNA RIVISITAZIONE DI 'HALLOWEEN', IL CLASSICO HORROR DI JOHN CARPENTER DEL 1978. UN OMAGGIO DI TALE CALIBRO RISCHIA IL TRAVAGLIATO SAPORE DEL GIOCO D'AZZARDO

    "Di primo acchito, la risposta è stata no. Perché è un classico e soprattutto perchè la maggior parte delle volte i remake non sono mai buoni. Eravamo molto riluttanti... Ma poi Rob (Zombie) ha iniziato a pensare che forse avrebbe potuto esserci un’altra prospettiva, che la storia avrebbe potuto essere raccontata in modo diverso, invece di fare un remake inquadratura per inquadratura".
    Il produttore Andy Gould

    "Non ha mai funzionato molto bene... Soprattutto per i film che penso fossero buoni già la prima volta. Non ne vedevo il senso. Poi ho cominciato a pensare a film che mi erano piaciuti molto e che erano dei remake, come 'Scarface' o 'Cape Fear – Il promontorio della paura'. Ho pensato che se non fosse esistito il remake, staremmo ancora a guardare la versione muta di 'Dracula'... Nel film originale continuano a raccontarti cose accadute, ma non te le mostrano mai. Così ho pensato che avrei potuto puntare l’attenzione su questi particolari… Considerato che 'Halloween' è uscito trent’anni fa, il pubblico odierno si aspetta di più. Il primo è un classico per molte ragioni, una di queste è che non vedi una goccia di sangue per tutto il corso del film. Ma oggi il pubblico è cambiato...â€.
    Il regista e sceneggiatore Rob Zombie

    (Halloween-The Beginning USA 2007; horror; 110'; Produz.: Dimension Films/Nightfall Productions/Spectacle Entertainment Group/Trancas International Films/The Weinstein Company; Distribuz.: Keyfilms-A Lucky Red Company)

    Locandina italiana Halloween-The Beginning

    Rating by
    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Halloween-The Beginning

    Titolo in lingua originale: Halloween

    Anno di produzione: 2007

    Anno di uscita: 2007

    Regia: Rob Zombie

    Sceneggiatura: Rob Zombie

    Soggetto: Dal classico di John Carpenter Halloween del 1978.

    In dettaglio:
    L’Halloween originale, diretto dal leggendario maestro dell’horror John Carpenter e uscito il 25 ottobre 1978, ha incassato in tutto il mondo 55 milioni di dollari. Era l’inizio di quella che sarebbe diventata la saga horror di maggior successo nella storia del cinema...

    Cast: Tyler Mane (Michael da adulto)
    Sheri Moon Zombie (Deborah Myers)
    Malcom McDowell (Dott. Samuel Loomis)
    Brad Dourif (sceriffo Brackett)
    Danny Trejo (Ismael Cruz)
    Daeg Faerch (Michael Myers da giovane)
    Scout Taylor-Compton (Laurie Strode)
    Danielle Harris (Annie Brackett)
    Kirstina Klebe (Lynda)
    Hanna Hall (Judith Myers)
    Willian 'Bill' Forsythe (Ronnie White)

    Musica: Tyler Bates

    Costumi: Mary McLeod

    Scenografia: Anthony Tremblay

    Fotografia: Phil Parmet

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    "Halloween-The benigging si concentra sui primi anni del giovane Michael Myers e sugli eventi che hanno portato a quella fatidica notte di Halloween in cui scatena la sua furia omicida nella tranquilla cittadina di Haddonfield, nell’Illinois. Dopo quella notte brutale, Michael inizia il suo periodo di carcerazione di 17 anni presso l’ospedale psichiatrico di massima sicurezza Smith’s Grove Sanitarium, dove è seguito da un noto studioso di comportamento infantile, il dott. Samuel Loomis – l’unico uomo che può veramente comprendere la sua natura malefica.
    17 anni dopo Michael inizia a seguire una liceale, Laurie Strode, e le sue amiche, Annie e Lynda. Quando il dott. Loomis, famoso grazie al suo libro su Michael, viene a sapere della sua fuga, si offre di aiutare lo sceriffo Brackett di Haddonfield per trovare Michael e porre fino al suo regno di terrore".

    Dal Press-Book di Halloween-The Beginning

    Commento critico (a cura di PAOLO LOMBARDI)

    LE RIVISITAZIONI DEI VECCHI FILM DI JOHN CARPENTER NON PORTANO NULLA DI BUONO. L’OMBRA LUNGA DELL’ORIGINALE FINISCE QUASI SEMPRE PER SCHIACCIARE OGNI NUOVO TENTATIVO ODIERNO. AVEVA GIA’ FATTO STRADA IN TAL SENSO ‘THE FOG’. ORA ANCHE ‘HALLOWEEN-THE BEGINNING’ PUO’ RIENTRARE DI DIRITTO NELLA LISTA DELLE PELLICOLE NEO-CARPENTERIANE ‘SFIGATE’. ANCHE SE, VA DETTO, CHE QUI I RISULTATI NON SONO ALTRETTANTO DISASTROSI COME NEL PRECEDENTE CASO: TUTTA LA PRIMA PARTE, INCENTRATA SULL’INIZIO DEL TUTTO, CON SPACCATI FAMILIARI E D’INFANZIA A DECRETARE LA NASCITA DEL RE DEI SERIAL KILLERS IN ERBA, MERITA ATTENZIONE E NON E’ PRIVA DEI SUOI ASSI NELLA MANICA. POI PERO’, NELL’ALLINEAMENTO ALL’ORIGINALE, SI COMINCIA MAN MANO A SCADERE DI LIVELLO FINO ALLA PERDITA TOTALE IN CUI I SUSSURRI LASCIANO IL PASSO ALLE GRIDA PER UN TEMPO INACCETTABILMENTE LUNGO

    E come ogni gioco d’azzardo che si rispetti, non si può vincere sempre: puoi vincere una o più tornate ma nella giostra

    delle puntate ci sta pure la sconfitta con la perdita conclusiva dell’intero pacchetto. Il confronto sembra calzare a pennello per il film di Rob Zombie Halloween-The Beginning, pseudo-remake del classico Halloween di John Carpenter del 1978 che, a nostro avviso, ancora oggi resta indiscusso sovrano. Così questo nuovo omaggio in chiave post-moderna non scalfisce affatto l’avvincente pathos radicato in una semplice essenzialità che non ha mai fatto difetto - anzi, ha sempre costituito il suo miglior pregio - all’estro geniale della regia Carpenter.
    E dire che le premesse dell’Halloween di Zombie promettevano davvero bene! Tutta la prima parte verte difatti sulla chiave pilota della nuova-vecchia storia, ovvero su The Beginning: l’inizio. Abbiamo tutto uno spaccato familiare che va ad includere in un protagonismo assoluto l’infanzia di Michael Myers, spiegando per la prima volta allo spettatore quello che Carpenter aveva lasciato tra le righe: ossia come tutto poteva aver avuto inizio,

    con le motivazioni e la molla che a un certo punto deve essere scattata nella mente e nell’anima (ammesso che ne abbia mai avuta una) del ragazzino. Quella molla che ha reso il suo potenziale da serial killer scritto nel proprio DNA, un’inesorabile realtà. Una madre spogliarellista di nights, un patrigno alcolizzato cronico, una sorella narcisita con il sesso in prima linea, la sorellina piccola ancora nel box. Una famiglia alquanto sbandata, socialmente non troppo integrata, in particolar modo lo stesso Michael, con qualche problemino di troppo con i bulli del quartiere e con la scuola. Ottima la scelta del ragazzino che interpreta Michael da piccolo e di buon livello la dinamica di tutto questo primo spaccato finchè Zombie non si decide a ripercorrere a suo modo le orme della vecchia pellicola. Qui si capisce da subito che non riuscirà a tenerle testa: le giovani attrici sono banali e insignificanti,

    le dinamiche degli omicidi assumono la connotazione di un qualcosa di asettico documentarismo là dove la suspense lascia il posto a tante inutili, fastidiose e tediose grida. Tutto si consuma velocemente per andare ad incedere in un modo davvero estenuantemente prolisso sulle sorti della protagonista sopravvissuta, adottata da genitori che Michael provvede a sterminare, mentre per la fine del suo psichiatra - ben altro era il carisma di Donald Pleasance - quasi un padre per lui che lo aveva seguito fin da piccolo, Zombie pensa di far sua la metafora già consumata in Blade Runner, quando il ‘figlio replicante’ Roy Batty/Rutger Hauer dà la morte al proprio ‘padre-genitore’ schiacciandogli gli occhi nelle orbite.
    Insomma, Halloween-The Beginning, alla fine, si perde nel suo stesso labirinto di strade chiuse, per mollare poi la conclusione in balia dell’immaginazione dello spettatore, sulla scia di una colluttazione tra la sorella terrorizzata (per una mezz’ora buona

    sono tutte grida) e il ‘fratello demone’ immortale che non è peraltro neppure riuscito a farle capire (mostrandole la foto d’infanzia) la sua identità e il loro legame familiare. Tanto sangue e grida in più non solo non fanno un film cult, ma non sono assolutamente l’ingrediente mancante necessario al pubblico di oggi rispetto a quello del 1978. Si tratta di una scelta stilistica e su questo registro non è certo John Carpenter a perdere smalto e, anzi, vince alla grande ancora oggi.

    Commenti del regista

    "Ho fatto molte ricerche perché volevo che il film si basasse sulla realtà. Penso che metta molto a disagio guardare qualcosa che assomiglia alla realtà ma non lo è. Abbiamo deciso di far agire Michael come un vero psicopatico. Il che non significa che non sia accattivante. Il motivo per cui l’ho descritto come un ragazzino amichevole e felice è perché alcune delle mie ricerche hanno rafforzato l’idea che uno psicopatico può essere carismatico, può essere affascinante, può essere amichevole. Il problema è che non possiede il discernimento tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Non ha rimorso. Non ha il senso di nulla…".

    Sullo stile del film:

    "Molto spesso, i film dell’orrore non vengono girati con uno stile realistico. Alcune volte sono iper realistici, altre, sono affettati. È come suggerire al pubblico che non si è affatto interessati allo stile. Penso che i film dell’orrore che sopravvivono negli anni restando sempre dei classici, non hanno nulla di tutto ciò. L’esorcista è girato come se fosse 'Il Braccio violento della legge'".

    Commenti dei protagonisti:

    MALCOM MCDOWELL(Dott. Samuel Loomis):

    "Mi piace quando le cose sono condotte dal personaggio. Credo che questa sia la ragione per cui questo film funziona. Non si basa sugli effetti speciali. Si basa sullo svilupparsi del personaggio e sulla sua credibilità. Se crei un personaggio tridimensionale e te ne prendi cura, e poi lo fai anche con i personaggi più piccoli, con i ruoli minori, allora non hai bisogno degli effetti speciali. Sicuramente non volevo fare una pallida imitazione di Donald Pleasance. Così ne ho parlato con Rob (Zombie) e ci siamo trovati d’accordo nel pensare che sarebbe stato molto più divertente se questo personaggio avesse avuto un lato un po’ più leggero. Non voglio dire che è un personaggio da commedia, non lo è. Diciamo che è un po’ pomposo. È un dottore, ma è anche un po’ egoista. Pensa di essere il migliore nel suo campo. La cosa che avevo capito era che Loomis traeva molti vantaggi da questo paziente. Ha scritto un best seller ed è un esperto in TV. Se dai al dottore un lato più leggero… i momenti paurosi diventano molto più terrificanti".

    E, a proposito del personaggio Michael Myers:

    "Possiede una sorta di pathos. È un po’ come il mostro di Frankestein. Ha il suo stesso tipo di cuore. E c’è un’emozione che tira fuori anche se non pronuncia mai una parola. È completamente muto. Ma il modo in cui si muove è bellissimo. Convoglia vulnerabilità e questo è molto importante. Non è bene avere un puro e semplice mostro pauroso se non c’è vulnerabilità. E Tyler è riuscito ad ottenere tutto ciò unicamente grazie al movimento".

    TYLER MANE (Michael da adulto):

    "Quando il film fu girato nel 1978, la gente ebbe quello che ci si aspettava da quell’epoca. Ora si aspetta molto più sangue. Vuole vedere l’azione.Vuole vedere un po’ di più di violenza… Ci sono alcuni movimenti di Michael che ho incluso nella mia interpretazione. Nel film originale si muove molto lentamente. In questo, Michael si muove un po’ più velocemente intimidendo e terrorizzando un po’ di più... Sappiamo tutti che c’è un fantastico coltellaccio da macellaio. Strangola la gente a mani nude. La soffoca con le corde. La impicca. Uccide tutti quelli che sono usciti per godersi una bella notte di Halloween".

    Altre voci dal set:

    Il produttore MALEK AKKAD:

    "Ci sono dei personaggi e dei momenti classici che dovevamo mantenere, perché se ci fossimo allontanati troppo da questi elementi non sarebbe stato più Halloween. Abbiamo conservato quasi tutti i nomi dei personaggi. Ci sono alcune battute che dicono il dott. Loomis e le ragazze che sono delle vere pietre miliari. Questi elementi rimandano all’originale, ma il modo con cui questo è stato fatto, sia per quanto riguarda la recitazione che il montaggio, rendono completamente nuovo e fresco il film... Abbiamo sicuramente approfondito la giovinezza e l’infanzia di Michael, e il suo periodo all’istituto. Così da riempire, in un certo senso, tutto quello che non era stato raccontato in precedenza. L’attenzione è puntata sulla storia familiare di Michael. Penso che questo renda la storia più completa per il pubblico di oggi, che non si accontenta più solo di un tipo che insegue e ammazza le babysitter. In questo modo Michael Myers ora è un personaggio a tutto tondo... Abbiamo aggiunto talmente tanti particolari della sua vita che potrebbero esserci degli elementi che portano a simpatizzare con lui. In realtà non vogliamo che diventi come il mostro di Frankestein per il quale alla fine ti senti dispiaciuto, ma ci sono sicuramente degli elementi dell’horror classici".

    A proposito della mitica 'maschera':

    "Il modo in cui John Carpenter ha diretto Michael facendolo diventare un’ombra, di cui si carpivano solo i movimenti senza mai poter vedere cosa ci fosse sotto, è sempre stato il mistero che i fan hanno risolto con la loro immaginazione. Ma era proprio quella maschera ad essere così spaventosa. Il giorno delle riprese avevano una vasta scelta di maschere, una di esse era una maschera da clown malefico, ma quella che hanno scelto era una maschera tradizionale. Così tutti i meriti vanno a John Carpenter, perché credo che con quella decisione Michael sia diventato il killer dall’aspetto più affascinante della storia del cinema. La maschera originale alcune volte viene chiamata ‘la maschera di Shaker’, dall’attore di 'Star Trek' William Shaker, il cui viso ha fatto da modello alla maschera originale".

    Il direttore della fotografia PHIL PARMET:

    "Il film non è propriamente un remake dell’originale. È più una visione personale di Rob (Zombie). Voleva che il film fosse molto realistico, così quando vedi il film ti sembra quasi un documentario, in opposizione alla realtà cinematografica che appare in così tanti film dell’orrore... I film ai quali ci rifacevamo in termini di stile non erano affatto film dell’orrore. Erano film tipo '21 grammi' o 'Amores Perros', o i film di Larry Clark o Harmony Korine. Cosicché, quando la gente nel film viene uccisa, è molto violento, molto realistico. È quasi come un cameraman di documentari che segue una guerra, e che raramente si avvicina a qualcosa. È molto più terrificante vedere un pezzetto di azione, in cui vedi qualcuno con un coltello o il flash di un coltello, ma non vedi la ferita causata. Così il terrore si basa in parte sulla tua immaginazione, e in parte sul vocabolario che i media hanno creato per identificare la realtà... Quando il giovane Michael è sullo schermo, il film appare un po’ più caldo. E comincia a farsi via via più freddo mano a mano che entriamo nel film. Poi diventa più freddo e ancora più freddo – più blu, più sgranato e più sabbioso – e quando arriviamo alla fine, è glaciale".

    La costumista MARY MCLEOD:

    "Michael indossa un costume da clown la notte in cui inizia veramente a perdere la ragione. Poi siamo arrivati al Michael più grande che ha vissuto in abiti molto semplici, maglietta e pantaloni del pigiama, per diciassette anni. Quando fugge, prende la tuta di un camionista in un parcheggio per camion. Ci siamo procurati una tuta marrone chiaro Carhartt Coverall che poi è stata invecchiata, tinta, slavata e dipinta seguendo un processo che è durato una settimana – decisamente sporca e puzzolente. Tutto quello che riguarda i costumi in questo film, ha a che fare con il passare del tempo. Non c’è mai una persona pulita".

    Links:

    • Rob Zombie (Regista)

    • Sheri Moon Zombie

    • Danny Trejo

    1

    Galleria Video:

    Halloween the Beginning.mov

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