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    TUTTA LA VITA DAVANTI... SI FA PER DIRE! PAOLO VIRZI' ADOTTA LE NUANCES ROSA FUME' PER UNA COMMEDIA AMARA SU PRECARIETA' DEL LAVORO E SOGNI FRANTUMATI

    "Ci siamo ispirati a Il mondo deve sapere, il divertente reportage satirico di una giovane scrittrice ragazza sarda che si chiama Michela Murgia, che nasceva come un blog per far conoscere al mondo, per l‟appunto, la realtà un po‟ surreale dei call center di un‟azienda che commercializza aspirapolvere col metodo outbound delle telefonate a domicilio. È stato per noi un materiale documentario molto prezioso, che ci ha trasmesso il desiderio di guardare a questa realtà penosa anche in un modo vivace e con lo spirito curioso di una ragazza intelligente e colta. E poi ci siamo sentiti liberi di inventare altri personaggi come il sindacalista Giorgio Conforti, la telefonista Sonia, il venditore esaltato Lucio 2, ma soprattutto di immaginare la vita della nostra protagonista Marta, con questo suo carattere spavaldo, pieno di orgoglio e di fierezza, però allo stesso tempo animata da una specie di compassionevole benevolenza verso le sue nuove compagne di lavoro... Non è facile parlare del proprio tempo, dell'Italia di oggi, di questo nostro particolare momento. Di quell'insopportabile scempio che è lo spreco dei talenti e delle intelligenze di tanti ragazzi meritevoli costretti alla fuga all‟estero o alla nuova schiavitù della sottoccupazione. Di una società che sembra immobile nel preservare i privilegi di generazione e di casta. Possono prevalere atteggiamenti moralistici, di sdegno, di indignazione a priori, che rischierebbero di trasformare l‟ispirazione romanzesca di un film in un'invettiva, in un pamphlet, o in un volantino che si limita ad elencare rabbiose rivendicazioni. Noi invece volevamo fare un film che fosse anche pieno di curiosità, di spirito avventuroso e beffardo, nonostante certe aziende un po' mascalzone, cresciute negli interstizi delle nuove leggi che consentono i contratti a progetto e quindi l‟attività lavorativa precaria di tanti ragazzi e ragazze, e in generale certi odiosi aspetti della società italiana, sembrerebbero meritare la nostra condanna a priori...".
    Il regista e sceneggiatore Paolo Virzì

    (Tutta la vita davanti ITALIA 2008; commedia; 117'; Produz.: Medusa Film/Motorino Amaranto; Distribuz.: Medusa)

    Locandina italiana Tutta la vita davanti

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    Titolo in italiano: Tutta la vita davanti

    Titolo in lingua originale: Tutta la vita davanti

    Anno di produzione: 2008

    Anno di uscita: 2008

    Regia: Paolo Virzì

    Sceneggiatura: Paolo Virzì e Francesco Bruni

    Soggetto: Soggetto di Paolo Virzì e Francesco Bruni, liberamente ispirato al libro Il Mondo Deve Sapere di Michela Murgia (ISBN Gruppo Editoriale Il Saggiatore).

    Cast: Isabella Ragonese (Marta)
    Sabrina Ferilli (Daniela, capo telefonista)
    Massimo Ghini (capo Multiple)
    Valerio Mastandrea (Giorgio, sindacalista)
    Elio Germano (Lucio 2, venditore Multiple)
    Micaela Ramazzotti (Sonia, mamma di Lara)
    Mary Cipolla (Madre di Marta)
    Tatiana Farnese (Signora Franca)
    Caterina Guzzanti (Fabiana Lanza Campitelli)
    Valentina Carnelutti (Maria Chiara, telefonista)
    Paola Tiziana Cruciani (Madre di Sonia)
    Niccolò Senni (Sabastiano Mangiarotti)

    Musica: Franco Piersanti

    Costumi: Francesca Sartori

    Scenografia: Davide Bassan

    Fotografia: Nicola Pecorini

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Le vicissitudini di una neolaureata nell’universo del lavoro precario. Marta è una ragazza colta, curiosa e taciturna, che trova lavoro nel call-center di un’azienda che commercializza un elettrodomestico futuribile e si avventura così in un nuovo mondo fantasmagorico di giovani telefoniste e venditori invasati, danze motivazionali, jingle aziendali, premiazioni, applausi e penitenze concordate. Un ritratto allegramente feroce, comico e amarissimo, della società contemporanea narrata dallo sguardo curioso, divertito e sgomento di una giovane filosofa.

    IN DETTAGLIO:

    "Dopo una laurea trionfale in filosofia teoretica, Marta riesce a trovar lavoro solo come baby- sitter e quindi come telefonista nel call-center della Multiple Italia, un‟azienda che commercializza un moderno elettrodomestico. Questa ragazza colta, curiosa, gentile e taciturna si avventura così in un mondo per lei sconosciuto e fantasmagorico di giovani esultanti telefoniste e venditori invasati, danze motivazionali, jingle aziendali, premiazioni, applausi e penitenze concordate. All‟inizio scopre con sorpresa che il clima da scuola elementare di quel lavoretto, con la capo-telefonista nei panni della maestra ora indulgente ora severa, e la serena incoscienza delle compagne di lavoro, le regalano un inatteso buon umore che in parte la rinfranca dalla delusione verso l‟ambiente accademico cui aveva dedicato con passione ostinata gli anni migliori della sua giovinezza, e che dopo la laurea le aveva riservato solo porte chiuse, e prospettive di attesa infinita. Adesso Marta sembra persino immergersi nella spensieratezza di quel mondo per lei sconosciuto in cui ci si entusiasma per le vicende del “Grande Fratello”, per gli stivali ultimo grido della capo-telefonista Daniela, e per lo stile confidenziale, da allenatore di una squadra sportiva, del carismatico boss della Multiple, Claudio Santarosa. Marta si affeziona al venditore Lucio, candidamente esaltato da improbabili prospettive di successo con le vendite a domicilio; impara a sorridere, insieme alle colleghe, degli inutili tentativi dell‟attivista della Cgil-Nidil Giorgio Conforti di predicare il verbo delle tutele sindacali in quella moderna landa senza diritti. Ed infine, con la piccola Lara, bambina misteriosa e intelligentissima, della quale è baby-sitter, e con la di lei madre Sonia, ragazza madre immatura, ignorantissima e allegramente sciagurata, anche lei telefonista della Multiple, Marta stabilisce una specie di sgangherata e precaria famiglia, in un disordinato appartamento dall‟aria provvisoria, forse occupato abusivamente, in quella nuovissima periferia romana che potrebbe assomigliare a Miami o a Singapore. Finché Marta, man mano, non si rende conto che dietro la facciata allegra, da villaggio vacanze, di quel luogo di lavoro, si cela la violenza inquietante dell‟abuso, del plagio e dello sfruttamento di tante ragazze e ragazzi inconsapevoli. E decide così di rivolgersi a quel sindacalista paziente e tenace, deriso da tutti, per vuotare il sacco e riferirgli quel che davvero accade in quell‟azienda dai metodi così moderni. Dalla sua preziosa, segreta testimonianza prenderà vita un‟iniziativa pubblica di denuncia, che però, sulle prime, avrà l‟effetto di complicare ulteriormente le cose…
    Tutta la vita davanti. E‟ la condizione esistenziale di Marta e di quelli come lei. Ed è il titolo di questa specie di affresco beffardo e struggente, comico e crudele della società contemporanea, negli anni della precarietà del lavoro e della vita, osservata e narrata dallo sguardo senza pregiudizi, curioso, divertito e sgomento di una giovane studiosa di filosofia".

    Dal >Press-Book< di Tutta la vita davanti

    Commento critico (a cura di CATERINA D'AMBROSIO)

    UN AFFRESCO BEFFARDO E CINICO PER RACCONTARE IL MONDO DEL LAVORO PRECARIO E SOTTOPAGATO. VIRZI’ NEL SUO NUOVO FILM TUTTA LA VITA DAVANTI REGALA UN RITRATTO DI RARA SENSIBILITA’ DI UNA GENERAZIONE CHE IN FONDO NON HA PIU’ TUTTA UNA VITA DA SPENDERE, TRA SPERANZE MAL RIPOSTE E SOGNI ANDATI IN FRANTUMI…

    Un film amaro, tragico e comico insieme. Così Paolo Virzì è riuscito a raccontare il mondo dei moderni call center. Un viaggio all’interno delle passioni, dei sogni e delle infinite amarezze di tanti, troppi giovani di talento costretti a svendere le loro capacità pur di avere un (finto) lavoro. La Roma (ma potrebbe essere qualsiasi grande città) tracciata dal regista livornese è una Roma fredda, spietata, che non accoglie ma anzi rifiuta. Una Roma fatta di centri commerciali, fiere avveniristiche e giovani alla disperata ricerca di un futuro che non sia a scadenza. E così come era successo

    ne La bella vita (altra drammatica vicenda lavorativa) Virzì ha chiamato a sé Sabrina Ferilli e Massimo Ghini, nei panni rispettivamente di una capo telefonista e del capo della società multilevel. Due vincenti agli occhi dei ragazzi alle prese con i premi di produzione e jingle motivazionali, ma in realtà due persone estremamente sole e senza possibilità di riscatto anche quando la loro situazione può suscitare una compassionevole simpatia. Ma il personaggio attorno al quale ruota tutta la vicenda è quello di Marta (Isabella Ragonese, già vista in Nuovomondo di Crialese), una giovane laureata in filosofia che come fece Hannah Arendt prima di lei, guarda con compassione e priva di qualsiasi pregiudizio la realtà intorno a lei. Così come il Grande Fratello, il consumismo sfrenato di tante giovani colleghe, ma anche la triste ineluttabilità dell’atteggiamento attendista e indifferente della media e alta borghesia. Marta che – nonostante la laurea cum

    laude – trova tutte le porte chiuse. Marta che si avventura in un viaggio a ritroso. E in questo viaggio che Marta compie si affaccia un sindacalista ‘retorico’: Giorgio Conforti, interpretato da un bravo Valerio Mastandrea. Un sindacalista che è quasi un Don Chisciotte alle prese con un mercato del lavoro selvaggio e lavoratori per nulla consapevoli del loro destino. Un affresco beffardo, come ha voluto definirlo lo stesso Virzì. Beffardo e tragico. Ma è anche un film dolente e coraggioso, emozionante e di denuncia, senza con ciò voler dare alcuna soluzione. Perché soluzione risiede in ognuno di noi, nelle scelte che facciamo, nella critica che sappiamo fare degli eventi, e nelle speranze che riponiamo nel futuro, costruendolo. Nonostante gli ostacoli (normativi e non), nonostante le sconfitte. Il regista livornese ci stupisce ancora, regalandoci un ottimo film su uno spaccato mai così attuale della società contemporanea, dirigendo gli attori

    in modo egregio dando ad ognuno il giusto ritratto. Virzì mette sotto la lente di ingrandimento un argomento mai abbastanza trattato: lo scempio nazionale di far fuggire i migliori talenti all’estero o costringere i più bravi a lavorare in condizioni pietose e impietose a stipendi da fame. Un film consigliato a coloro che continuano a sostenere che la flessibilità del lavoro è cosa buona e giusta. A prescindere, come diceva un principe della risata che oggi avrebbe ben poco da ridere…

    Commenti del regista

    "Non è facile parlare del proprio tempo, dell’Italia di oggi, di questo nostro particolare momento. Di quell’insopportabile scempio che è lo spreco dei talenti e delle intelligenze di tanti ragazzi meritevoli costretti alla fuga all’estero o alla nuova schiavitù della sottoccupazione. (…) Noi volevamo fare un film che fosse anche pieno di curiosità, di spirito avventuroso e beffardo, nonostante certe aziende un po’ mascalzone, cresciute negli interstizi delle nuove leggi che consentono i contratti a progetti e quindi l’attività lavorativa precaria di tanti ragazzi e ragazze (…)".

    Commenti dei protagonisti:

    SABRINA FERILLI:

    "Quando ho letto questo copione per la prima volta ho sentito che c’era una vibrazione particolare che non era legata soltanto al racconto (…) questo ruolo segna per me un’inversione di tendenza assoluta essendo l’antitesi esatta dei caratteri che ho interpretato finora (…) Con Paolo mi sento sicura, mi sento una sua creatura".

    MASSIMO GHINI: "Claudio è l’ultimo anello alla periferia dell’impero che si trova a manovrare e a manomettere anche i cervelli ma nel film non si assiste ad una distinzione netta tra buoni e cattivi, piuttosto ad un’analisi accurata che fa capire quando la disperazione a questo punto investa tutto e tutti (…)".

    Links:

    • Paolo Virzì (Regista)

    • Elio Germano

    • Isabella Ragonese

    • Valerio Mastandrea

    • Sabrina Ferilli

    • Micaela Ramazzotti

    • 'TUTTA LA VITA DAVANTI' - INTERVISTA a PAOLO VIRZI' (A cura dell'inviata CATERINA D'AMBROSIO) (Interviste)

    • LA PRIMA COSA BELLA - INTERVISTA al regista PAOLO VIRZI' (Interviste)

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    Galleria Video:

    Tutta la vita davanti.mov

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