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    SPERDUTI IN UNA VALLE DI LACRIME, TUTTO L'AMARO DI PERDITE SENZA RITORNO

    I bellissimi di ‘CelluloidPortraits’
    Dalla 64. Mostra del Cinema di Venezia

    “Leggendolo (l’articolo ‘Morte e disonore’ di Mark Boal su ‘Playboy’) mi sono veramente commosso. L’articolo raccontava una storia molto tragica e ho capito subito che sarebbe stato quello il mio prossimo film… Più facevo ricerche e più la storia cresceva. Alla fine mi sono trovato a metterla insieme ad un’altra storia vera e ho poi inventato il personale viaggio di Hank (Tommy Lee Jones), che lo porterà alla scoperta della verità. Indipendentemente dalle opinioni che ognuno di noi ha sulla guerra, ho sentito la necessità di parlare di quello che succede a quegli uomini e a quelle donne che mandiamo laggiù. Volevo raccontare la storia di tante brave persone che sono costrette a prendere delle decisoni terribiliâ€.

    Lo sceneggiatore, il regista e produttore PAUL HAGGIS

    (In The Valley of Elah USA 2007; Thriller drammatico di guerra; 120'; Produz.: Blackfriars Bridge Films/NALA Films/Samuels Media/ Summit Entertainment; Distribuz.: Mikado)

    Locandina italiana Nella valle di Elah

    Rating by
    Celluloid Portraits:



    - IN THE VALLEY OF ELAH - (Comment by PATRIZIA FERRETTI): On the band wagon of the biblical metaphor of 'David and Goliath' we have an open window on a cross section of the war in Iraq that starts from a personal drama 'stolen' by director and screenwriter Paul Haggis and a dreadful crime. A trio of all stars walks through a journey filled with sufferings and a painful research of the truth that is difficult to let emerge because concealed on purpose and kept secret: Susan Sarandon, Charlize Theron and Tommy Lee Jones have already the Oscar in their back pockets. (Translation by MARTA SBRANA, Canada)

    Titolo in italiano: Nella valle di Elah

    Titolo in lingua originale: In the Valley of Elah

    Anno di produzione: 2007

    Anno di uscita: 2007

    Regia: Paul Haggis

    Sceneggiatura: Paul Haggis

    Cast: Tommy Lee Jones (Hank Deerfield)
    Charlize Theron (Detective Emily Sanders)
    James Franco (Sergente Dan Carnelli)
    Susan Sarandon (Joan Deerfield)
    Josh Brolin (Chief Buchwald)
    Jonathan Tucker (Mike Deerfield)
    Frances Fisher (Evie)
    Jason Patric (Comadante Kirklander)

    Musica: Mark Isham

    Costumi: Lisa Jensen

    Scenografia: Laurence Bennett

    Fotografia: Roger Deakins

    Scheda film aggiornata al: 25 Novembre 2012

    Sinossi:

    "IN THE VALLEY OF ELAH racconta la storia di un veterano di guerra, di sua moglie e della ricerca del loro figlio - un soldato scomparso misteriosamente appena rientrato dall'Iraq - e della giovane ispettrice di polizia che si unisce alla loro ricerca.
    Nel suo primo fine settimana a casa dopo aver combattuto in Iraq, Mike Deerfield (Jonathan Tucker) scompare misteriosamente. Quando Hank Deerfield (Tommy Lee Jones), un ex membro della polizia militare e sua moglie Joan (Susan Sarandon) ricevono la telefonata che comunica loro l'inquietante notizia, Hank si mette immediatamente sulle tracce del figlio insieme ad Emily Sanders (Charlize Theron), ispettore della polizia del Nuovo Messico in servizio nel distretto in cui Mike è stato visto per l'ultima volta. A mano a mano che si accumulano gli indizi, quella che sembrava una semplice sparizione assume le sembianze di un crimine e l'ispettore si trova a dover combattere contro i quadri superiori dell'esercito per tentare, insieme ad Hank, di mantenere il controllo dell'indagine. Ma quando la verità sulla permanenza di Mike in Iraq comincerà ad emergere, l'intero universo di Hank verrà messo in discussione e l'uomo sarà costretto a rivedere tutto ciò in cui ha sempre creduto per tentare di risolvere il mistero che si cela dietro la scomparsa del figlio."

    Dal >Press-Book< di In the Valley of Elah

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    SULL’ONDA DELLA METAFORA BIBLICA DI ‘DAVIDE E GOLIA NELLA VALLE DI ELAH’ CI SI AFFACCIA SU UNO SPACCATO DELLA GUERRA IN IRAQ PARTENDO DA UN DRAMMA PRIVATO ‘RUBATO’ DAL REGISTA E SCENEGGIATORE PAUL HAGGIS AD UN AGGHIACCIANTE FATTO DI CRONACA. UN TRIO DI STAR STATUNITENSI CAVALCA UN VIATICO DI SOFFERENTE E DOLOROSA RICERCA DI UNA VERITA’ INIMMAGINABILE E DIFFICILE DA FAR EMERGERE PERCHE’ VOLUTAMENTE CELATA AD ARTE: SUSAN SARANDON, CHARLIZE THERON E UN TOMMY LEE JONES CON L’OSCAR GIA’ IN TASCA.

    “Non dovrebbero mandare eroi in un posto come l’Iraq. E’ un gran casinoâ€. E’ una delle frasi che emergono da questa sublime quanto tragica pellicola di Paul Haggis (Premio Oscar per Crash-Contatto fisico e sceneggiatore di Million Dollar Baby, Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima). Ma da In the Valley of Elah non aspettatevi un film di guerra nel senso più tradizionale del termine. Qui alla

    64° Mostra anche Brian De Palma affronta a suo modo il tema della guerra in Iraq con il film Redacted. Ma questo In the Valley of Elah, che Paul Haggis ha sceneggiato, diretto e prodotto, si appunta su un dramma privato, peraltro ispirato a un fatto di cronaca, per filtrare, e irradiare a più ampio spettro, gli inimmaginabili, devastanti, effetti collaterali di quella guerra. Un qualcosa che fa perdere la dimensione dell’umano anche al ragazzo più innocente approdato lì con le migliori intenzioni. Non si può pensare di tornare a casa dalla guerra in Iraq con la propria iniziale integrità di spirito e corpo. E se la trasformazione è ovviamente inevitabile, vi sono ottime probabilità che viri in degenerazione. In the Valley of Elah illustra un iter che va ad incrociare più binari di alta e profonda introspezione: in primo luogo l’indagine condotta da un padre ex membro della polizia

    militare sulla improvvisa scomparsa del figlio soldato di ritorno dal conflitto in corso. Un padre cui dà volto e anima un Tommy Lee Jones talmente sopra le righe che ci piace pensare con l’Oscar già in tasca, per aver tratteggiato, stratificato e sfumato con rara e intensa profondità l’anima e i pensieri compressi nella mente e nel cuore di un personaggio estremamente complesso e sicuramente dalla resa non immediata se non si è dotati di un grande talento. Una figura paterna del tutto particolare, avendo ricoperto professionalmente un ruolo naturalmente addestrato per indagini speciali in campo militare, e non avendo però un’idea chiara di come siano cambiate le cose nel frattempo, né che cosa abbia covato e maturato, ancor prima di essere celato dietro le cortine di fatidici top secrets, in quell’ambiente a lui paradossalmente così familiare, prima di essere smentito dai fatti.
    Un viatico di sofferenza che non può permettersi

    il lusso di accettare l’apparenza delle cose e lasciar perdere, condiviso con la moglie incredula e in preda ad un’ansia contenuta quanto intensa e profonda come solo Susan Sarandon poteva delineare nelle poche sequenze in cui la vediamo. Viatico condiviso altresì con la giovane ispettrice di polizia del Nuovo Messico Emily Sanders (una inedita Charlize Theron), in servizio nel distretto in cui il figlio Mike è stato visto l’ultima volta. Donna particolarmente sensibile all’oscurità della vicenda perché madre di un figlio piccolo che l’attende a casa dopo il lavoro: il bambino di nome Davide che raccoglie da Tommy Lee Jones come favola della buonanotte il racconto biblico di Davide e Golia nella valle di Elah, là dove si apre la metafora del film in cui lo stesso Lee Jones, quale padre che cerca il figlio scomparso, incarna la figura di Davide di contro al Golia dell’esercito statunitense, teso a celare

    quella verità tanto sagacemente cercata dal padre.
    In questo film coraggioso e straordinariamente condotto da regia e attori, Clint Eastwood ha fatto strada due volte: per affinità nell’intensità della performance di Tommy Lee Jones che nel suo personaggio abbina sentimenti affettivi di dolore paterno al rigore di ricerca della verità anche oltre i confini della sfera personale-familiare, e per aver concretamente aperto il varco al regista Paul Haggis per realizzare un genere di film come questo, di quelli che non trovano la produzione con le porte spalancate ad aspettarli.
    Il finale del film sembra poi porgere un messaggio estremo: se la bandiera dei nostri padri gronda il sangue dei nostri figli c’è un motivo in più per issarla di nuovo. Ma questa volta questo gesto, già caro a tanta cinematografia statunitense, sembra aver poco a che fare con il patriottismo, quanto piuttosto con il desiderio e il dovere di provare a ripescare

    da qualche parte gli ultimi brandelli di una dignità umana al momento perduti, e rivestire quello stesso pezzo di stoffa leggera a stelle e a strisce, tanto consunta e malgrado tutto ancora disposta a veleggiare con un certo orgoglio, di un senso pieno, con una direzione opposta a quella di un’imbarazzante vergogna.

    Links:

    • Paul Haggis (Regista)

    • Susan Sarandon

    • Charlize Theron

    • James Franco

    • Tommy Lee Jones

    • Josh Brolin

    • 65 Mostra: Lido di Venezia 4 settembre 2008 PRESS CONFERENCE & DINTORNI: THE HURT LOCKER di KATHRYN BIGELOW (Interviste)

    • THE NEXT THREE DAYS - INTERVISTA al regista PAUL HAGGIS (A cura dell'inviata SARA MESA) (Interviste)

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    Galleria Video:

    Nella valle di Elah (versione originale).mov

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