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    Home Page > Movies & DVD > La guerra di Charlie Wilson

    TOM HANKS PATRIOTTICO E SOLIDALE DEPUTATO TEXANO AI TEMPI DELLA GUERRA FREDDA. AL SUO FIANCO, IL COLLEGA AGENTE CIA PHILIP SEYMOUR HOFFMAN E L'AMICA JULIA ROBERTS. MIKE NICHOLS LI SOSTIENE CON IL SUO COCKTAIL DI UMORISMO, INTELLIGENZA E SENSIBILITA'

    L'Omaggio di CelluloidPortraits a Tom Hanks - 'CELLULOID PORTRAITS' rende Omaggio alla Memoria di PHILIP SEYMOUR HOFFMAN - "Tre persone che sono riuscite a contagiare gli altri con le loro idee. Spesso la gente non ha la minima idea di quanto fosse pericolosa la Guerra Fredda, di quanto terrore abbia provocato, soprattutto in Russia. Le armi di distruzione di massa non erano solo una minaccia: erano reali. La crisi dei missili di Cuba generò momenti di puro terrore, perché i russi avrebbero potuto facilmente puntarli contro gli americani. Come dice Charlie, queste cose sono accadute veramente ed è molto difficile afferrare l’idea che c’erano i malvagi e che erano i russi. La Russia era il terrore di tutto il mondo".
    Il regista Mike Nichols

    "Three people who brought down a giant empire. They had a lot of open help from the people whom they inflamed. But, basically, among the three of them, they got the things started that caused the fall of the Soviet Empire. A lot of people don’t know how serious the Cold War was, how terrified everyone was of Russia, how it was a fact. It wasn’t a guess about weapons of mass destruction; they had them. The Cuban Missile Crisis was sheer terror, because the Russians could have unleashed them on us. As Charlie says, these things really happened, and it’s very hard to grasp that there was one bad guy and it was Russia. All over the world, everybody was terrified of them".
    Director Mike Nichols

    "Wilson era stato indagato per droga. Era un noto dongiovanni, la sua reputazione era macchiata dall’alcol, dalle gozzoviglie e dagli scandali. Ricordo di averne parlato con lui e lui mi ha detto: ‘L’opposizione poteva dire quel che voleva, ma noi abbiamo fatto approvare il Medicare, ci siamo presi cura degli anziani più di chiunque altro, e abbiamo presentato molti disegni di legge’. Wilson è un politico dalla testa ai piedi, ma non è mai stato ipocrita rispetto al suo comportamento. Inoltre è un uomo imponente fisicamente. E’ molto alto, dalla voce profonda, vestito alla maniera tipica dei texani, con gli stivali da cowboy, la cinta con la fibbia e le bretelle… ha fascino da vendere. Wilson aveva già collaborato a lungo con Crile per il suo libro, quindi era abituato a rivelare dettagli della sua vita. La cosa sconcertante è stata quando ha detto: ‘Non mi importa quel che direte di me. Probabilmente quel che direte sarà vero. L’unica cosa che voglio è che raccontiate la storia con la massima accuratezza e veridicità’. Non gli importava, quindi, di apparire in una vasca da bagno a Las Vegas, circondato da ballerine esotiche… perché l’ha fatto sul serio".
    L'attore e produttore Tom Hanks

    "I said, ‘Okay, you’ve got a guy running against you for your seat in Congress. You’ve been investigated for doing drugs. You’re known as a ladies’ man. You’re notorious for your drinking, your carousing and your partying. What do you say in the campaign against the guy who wants to get Good Time Charlie?’. 'The opposition could say whatever he wanted to say about me, but we passed more Medicare bills, we took care of our veterans better than anyone else, we brought home this bill and that bill.’ He was the consummate politician, but he was never hypocritical about his behavior. Plus, he is an impressive physical specimen. He’s very tall; he’s got a massive voice, all that Texas stuff—from the cowboy boots to the belt buckles and suspenders—and he’s also incredibly charming. He had already invested a lot of time and heart into the book with George. On some level, he was accustomed to another person asking him about the finer points of his life. What was amazing, to Charlie’s credit, was that he said, ‘I don’t care what you say about me. Show me doing anything you want to because, chances are, I did it. It’s the historical record that I want to be dealt with accurately.’ He took us to task about that over and over, but he didn’t care if we showed him in a hot tub in Las Vegas with a bunch of exotic dancers… because he did it".
    Actor and Producer Tom Hanks

    (Charlie Wilson's War; USA 2007; Drammatico; 97'; Produz.: Good Time Charlie Productions/Universal Pictures/Playtone; Distribuz.: UIP)

    Locandina italiana La guerra di Charlie Wilson

    Rating by
    Celluloid Portraits:



    SHORT PLOT: 'Charlie Wilson’s War' is the outrageous true story of how one congressman who loved a good time, one Houston socialite who loved a good cause and one CIA agent who loved a good fight conspired to bring about the largest covert operation in history.... (CONTINUE... in 'SINOSSI' -'Charlie Wilson's War')

    Titolo in italiano: La guerra di Charlie Wilson

    Titolo in lingua originale: Charlie Wilson's War

    Anno di produzione: 2007

    Anno di uscita: 2007

    Regia: Mike Nichols

    Sceneggiatura: Aaron Sorkin

    Soggetto: Da un libro di George Crile.

    Cast: Tom Hanks (Charlie Wilson)
    Julia Roberts (Joanne Herring)
    Philip Seymour Hoffman (Gut Avrakotos)
    Amy Adams (Bonnie Bach)
    Ned Beatty (Doc Long)
    Om Puri (Presidente Zia)
    Emily Blunt (Jane Liddle)
    Shiri Appleby ('angelo' di Charlie Wilson - Jailbait)
    Rachel Nichols ('angelo di Charlie Wilson' - Suzanne)

    Musica: James Newton Howard

    Costumi: Albert Wolsky

    Scenografia: Victor Kempster

    Fotografia: Stephen Goldblatt

    Scheda film aggiornata al: 10 Aprile 2020

    Sinossi:

    "Un bicchierino. Un po’ di mascara. Tanta energia.
    Chi ha mai detto che I’impero sovietico non sarebbe mai stato smantellato?
    'LA GUERRA DI CHARLIE WILSON' è la vera storia di una delle più importanti operazioni segrete della storia, condotta da un deputato di Houston amante della bella vita e delle buone cause, e da un coraggioso agente della CIA esperto di dure battaglie...
    Charlie Wilson (Tom Hanks) è un deputato del Texas la cui gioviale personalità maschera in realtà una sagace mente politica, un forte sentimento patriottico e una profonda compassione per i più sfortunati. E, all’inizio degli anni ‘80, all’ombra dell’avanzata russa, i più sfortunati erano il popolo afgano.
    Joanne Herring (Julia Roberts), una cara amica di Charlie, sua sostenitrice e talvolta sua amante, era una delle donne più ricche del Texas, nonché un’accanita anticomunista. Ritenendo che la reazione degli americani all’invasione dell’Afghanistan fosse alquanto ‘anemica’, la donna incoraggiò Charlie a rifornire i Mujahideen — i leggendari combattenti per la libertà – delle armi e del denaro necessari per riuscire a sradicare gli aggressori russi dalla loro terra. Collega di Charlie in questo arduo compito, fu l’agente della CIA Gust Avrakotos (Philip Seymour Hoffman), un uomo determinato e pragmatico che all’epoca operava all’interno di una esclusiva società della Ivy League.
    Charlie, Joanne e Gust attraversarono il mondo per creare un’ improbabile alleanza fra pakistani, israeliani, egiziani, alcuni legislatori e una danzatrice del ventre, ma, nonostante le difficoltà, ottennero un grande riscontro. Nel corso dei nove anni di occupazione dell’Afghanistan, gli Stati Uniti finanziarono manovre segrete contro i Sovietici, spendendo fino a 1 miliardo di dollari annui, e l’Armata Rossa alla fine si ritirò dall’ Afghanistan".

    Dal >Press Book< de La guerra di Charlie Wilson

    'Charlie Wilson’s War' is the outrageous true story of how one congressman who loved a good time, one Houston socialite who loved a good cause and one CIA agent who loved a good fight conspired to bring about the largest covert operation in history...
    Charlie Wilson (Tom Hanks) was a bachelor congressman from Texas whose 'Good Time Charlie' personality masked an astute political mind, deep sense of patriotism and compassion for the underdog. In the early 1980s, with the looming advance of a Russian invasion, that underdog was Afghanistan.
    Charlie’s longtime friend, frequent patron and sometime lover was Joanne Herring (Julia Roberts), one of the wealthiest women in Texas and a virulent anticommunist. Believing the American response to the invasion of Afghanistan was anemic at best, she prodded Charlie into doing for the Mujahideen—the country’s legendary freedom fighters—what no one else could: secure funding and weapons to eradicate Soviet aggressors from their land. Charlie’s partner in this uphill endeavor was CIA agent Gust Avrakotos (Philip Seymour Hoffman), a bulldog, blue-collar operative who worked in the company of Ivy League blue bloods dismissive of his talents.
    Together, Charlie, Joanne and Gust traveled the world to form an unlikely alliance among Pakistanis, Israelis, Egyptians, lawmakers and a belly dancer. Their success was remarkable. Over the nine-year course of the occupation of Afghanistan, United States funding for covert operations against the Soviets went from $5 million to $1 billion annually, and the Red Army subsequently retreated from Afghanistan.


    Form >Press Notes< of Charlie Wilson’s War.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    PRELIMINARIA:

    "Nel 1979 il deputato Charlie Wilson era a capo del 2° Distretto del Texas già da sei anni. Wilson, ribattezzato 'il liberale di Lufkin' (Lufkin è la cittadina texana in cui è nato), era noto per le sue battaglie spese a sostegno dei più deboli: si era battuto per i diritti delle donne e per l’esenzione fiscale dei più anziani, ma e soprattutto si opponeva al controllo delle armi. Gli elettori neri erano i suoi maggiori sostenitori; era simpatico anche ai residenti della cosiddetta ‘Bible Belt’ che comprende le zone rurali (e più bigotte) dell’Arkansas, Tennessee e Missouri. Il suo distretto lo adorava.
    A Washington, Wilson era forse più noto per le sue eccentricità che per il suo impegno politico. Era un uomo affascinante, con la passione per le donne e per il buon whiskey, circondato da una schiera di bellissime assistenti da lui appropriatamente definite 'angeli'.


    Frequente oggetto di scandali, Wilson riusciva, grazie al suo carattere affabile, a eludere ogni possibile conseguenza dannosa. Fra tutti gli eventi del 1979, l’invasione sovietica in Afghanistan sembrava decisamente la meno probabile ad apparire sul suo radar. Ma in fin dei conti, nulla di quel che faceva Wilson era in alcun modo ‘scontato’.
    La rivelazione degli straordinari exploits di Wilson ebbe inizio con un suo profilo trasmesso dal programma 60 Minutes e prodotto dal premiato giornalista George Crile nel 1988. Crile si appassionò alla storia della guerra segreta di Wilson, scrivendone un best seller dalla lettura fluida e accattivante, ma non si trattava affatto di fiction".

    COMMENTO CRITICO:

    REGIA E CAST D’ECCEZIONE PER ‘LA GUERRA DI CHARLIE WILSON’. UN DRAMMA UMANO, UNO SPACCATO POLITICO, MICROCOSMI PERSONALI DAI MOLTEPLICI RISVOLTI CARICHI DI DIFETTI VIRATI IN PREGI E, SOPRATTUTTO, TRATTATI ANCORA UNA VOLTA CON LA CONSUETA MAGISTRALE RICETTA DI MIKE NICHOLS, PER

    IL QUALE SEMBRANO IRRINUNCIABILI GLI INGREDIENTI DELLA SUA RICETTA DI BASE: UMORISMO, INTELLIGENZA E SENSIBILITA’. IL TRIO HANKS-ROBERTS-HOFFMAN DOTA LA STORIA DI UNA RICCHISSIMA E POTENTE STRATIFICAZIONE INTROSPETTIVA, TALE DA AGGANCIARE E COINVOLGERE LO SPETTATORE DALL’INIZIO ALLA FINE. UN CONTENITORE CAPACE DI FAR SCORRERE AGEVOLMENTE UN FLUSSO ALQUANTO DENSO E VARIEGATO CHE SEMBRA CONFLUIRE IN UN MESSAGGIO ESEMPLARE, NEL SENSO DI SINGOLARE ESEMPIO ANCHE PER L’OGGI: LA VOLONTA’ E L’IMPEGNO DI UNA SOLA IMPERFETTA PERSONA PUO’ SMUOVERE MONTAGNE

    Siamo sempre più convinti che per la riuscita di un film, al di là del soggetto, che pure ha la sua importanza, la regia sia fondamentale. Spesso anche il cast protagonista può fare la differenza, ma altrettanto spesso anche la star più rilucente nel firmamento della celluloide può fare acqua se non ha una buona base strutturale, solidamente diretta, su cui muoversi. In tal senso si può senz’altro affermare, senza il timore di

    esagerare, che Mike Nichols rappresenta un garanzia. E se non si può negare l’anima politica di questa sua ultima pellicola, La guerra di Charlie Wilson si appunta comunque come un altro fiore all’occhiello della sua prolifica e qualitativamente elettiva carriera: una conferma, con le varianti del caso da soggetto a soggetto, degli irrinunciabili ingredienti di base della sua ricetta vincente: umorismo, intelligenza e sensibilità. Così la Guerra di Charlie Wilson non fa eccezione. Appena il tempo di farci largo attraverso la densa coltre di nebbiosa ‘verbosità’ introduttiva, e ci ritroviamo letteralmente travolti da un’ondata di elegante conduzione e stuzzicante mordente satirico in cui si scivola agevolmente e con un certo divertimento, alimentato da certe schegge umorali che innervano una sceneggiatura ricca e ben equilibrata su ogni registro: dalle dinamiche di contrattazioni amministrativo-politico a quelle di natura personale intimamente caratteriali, di costume, documentaristiche sul piano umanitario e sul campo di guerra,

    fino alle analisi ‘j’accuse’ di un’America alquanto imperfetta ma con tutte le intenzioni di riscattarsi dai suoi stessi errori e gravi mancanze. Un soggetto come questo in altre mani avrebbe facilmente potuto assumere le sembianze di ‘favola buonista’ in favore della bandiera a stelle e strisce, ma fortunatamente, qui si va invece ben oltre. E ci si riesce legando il drammatico nodo cruciale a quel complesso universo interpersonale che, con tutti i pregi e difetti, paradossalmente, sembra di fatto aver portato, con una alquanto singolare strategia di solidarietà internazionale, se non certo alla soluzione definitiva di questioni complesse e apparentemente insolubili ad effetto boomerang, almeno al tamponamento di disastri in primo luogo umani. Del resto, il patriottismo all’epoca della cosiddetta Guerra Fredda faceva parte integrante della maggioranza del popolo americano, così come del personaggio chiave, protagonista attivo, nel film come nella realtà, all’ombra dell’avanzata russa e del conseguente dramma afghano.

    Al centro di questo intricato reticolo di politiche internazionali, difatti, c’è la focale figura di Charlie Wilson, gioviale e apparentemente sconsiderato deputato texano, con i suoi scheletri nell’armadio e con un genere di debolezze (donne e alcol in testa) tenute peraltro ben in vista alla luce del giorno, ma non tali da soffocarne l’anima fondamentalmente generosa, carica di solidarietà e di sagace intelligenza: la chiave vincente per concretizzare propositi altrimenti destinati a cadere nel vuoto. A dare anima e volto a questo personaggio davvero sopra le righe, è un Tom Hanks qui al meglio di sé, che trova i suoi impareggiabili sostenitori nell’amica-amante Joanne Herring - sofisticato e intrigante personaggio straordinariamente calzato in tutte le sue difficili stratificazioni dalla sempre più grande Julia Roberts - e in quel ‘disinvolto’ collega della CIA, potentemente incarnato da Philip Seymour Hoffman che, appena dismessi i panni dello strascicato, depresso insegnante e scrittore di

    teatro ne La famiglia Savage a fianco di Laura Linney, lo ritroviamo ora trasformato in un rude e alquanto intollerante figuro con i baffi, sempre pronto a spaccar vetrate d’ufficio, quando non debitamente ascoltato o rispettato dai superiori, ma pur capace di fattiva e operosa fedeltà una volta afferrato il concetto che vale la pena di accordare fiducia.
    In tutto questo la macchina da presa di Mike Nichols percorre i vari percorsi muovendosi in parallelo, insinuandosi cioè negli anfratti di questo reticolo di universi non perdendoli mai di vista e rendendoli costantemente interattivi tra loro: si passa così dal ‘mosso’ tipico delle riprese di stampo satellitare con le trasmissioni televisive che seguono la vicenda afghana sul campo, alle varie soggettive dei personaggi, dirette o indirette, gestite con stile impeccabile nella sensibile compartecipazione alla drammaticità di eventi e racconti personali, non rinuncando, in ogni occasione possibile, ad uno spiccato senso dello

    humour. Un tipo di soggettiva umorale è dato ad esempio dalla ripresa da tergo dell’assistente di Charlie Wilson (dotato di un vero e proprio harem come staff di personale amminsitrativo) cominciando dai tacchi a spillo per risalire gradatamente fino all’ancheggiante ‘posteriore’, per poi concludere su una ondeggiante coda di cavallo: ripresa speculare dello spirito esultante con cui la balda signorina si appresta a comunicare la vittoria conseguita.
    In tutta questa coloratissima storia, sembra di poter leggere un messaggio chiave per i tempi odierni: un esempio che può far riflettere sul fatto che la volontà, guidata da intelligenza e impegno concreto, di una sola persona - e non necessariamente uno stinco di Santo - può smuovere montagne.

    Links:

    • Mike Nichols (Regista)

    • Julia Roberts

    • Tom Hanks

    • Emily Blunt

    • Philip Seymour Hoffman

    • Amy Adams

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    La guerra di Charlie Wilson.mov

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