|
L'IMBROGLIO DI RICHARD GERE NEI PANNI DI UN BIOGRAFO FALSARIO
Dalla I. Festa del Cinema di Roma
(The Hoax (L'imbroglio), USA 2005; biopic; 115'; Produz.: Bob Yari Production, The Mark Gordon Company; Distribuz.: Eagle Pictures)
|
Titolo in italiano: L'imbroglio
Titolo in lingua originale:
The Hoax
Anno di produzione:
2005
Anno di uscita:
2005
Regia: Lasse Hallström
Sceneggiatura:
William Wheeler
Soggetto: Dal romanzo di Clifford Irving
Cast: Richard Gere (Clifford Irving) Hope Davis (Andrea Tate) Alfred Molina (Richard Suskind) Julie Delphy (Irving's mistress) Marcia Gay Harden (Edith Irving)
Musica: Carter Burwell
Costumi: David Robinson
Scenografia: Mark Ricker
Fotografia: Oliver Stapleton, B. S. C.
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
|
Sinossi:
IN BREVE:
"All'inizio degli anni Settanta, Clifford Irving scrive una finta biografia su Howard Hughes, celebre magnate e icona prebellica del cinema e dell'areonautica, ispiratore del famoso The Aviator di Martin Scorsese. In seguito Irving riesce a vendere i diritti all'editore McGraw-Hill ma viene condannato a due anni e mezzo di prigione. Era il 1972. Perché? Irving aveva convinto il suo editore, e, in fondo anche se stesso, di conoscere personalmente Howard Hughes, il quale da anni non si faceva vedere in pubblico. Lo scrittore, frustrato e deluso, a cui era sempre mancata la grande idea o la grande occasione per arrivare al successo, aveva falsificato i documenti in modo tale che risultasse un rapporto effettivo con il miliardario. Persino quando Hughes si rifece vivo, attraverso dichiarazioni telefoniche, per dire che il libro era falso, l'editore McGraw-Hill continuò a sostenere Irving, il quale fino all'ultimo difese con forza la sua storia".
Da: (www.romacinefest.org)
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
TIEPIDO RITRATTO DI UNO DEI PIU’ INGEGNOSI E CAPACI FALSARI LETTERARI REALMENTE ESISTITI CHE SI CONOSCA: CLIFFORD IRVING, AUTORE DELLA PSEUDO BIOGRAFIA DI HOWARD HUGHES. LA MACCHINA DA PRESA DEL REGISTA LASSE HALLSTRÖM EVIDENZIA TUTTO L’ESTRO, LA FANTASIA E SOPRATTUTTO LA CONVINZIONE DI CUI IL CELEBRE FALSARIO ERA SOLITO DOTARE LE SUE BUGIE, TANTO DA RIUSCIRE NON SOLO A FAR CADERE GLI ALTRI NEL TRANELLO, MA PERFINO SE STESSO: ALCUNI MOMENTI VISIONARI TRATTEGGIANO LA SUA SCARSA CAPACITA’ DI RIUSCIRE A MANTENERE BEN DISTINTE TRA LORO LA DIMENSIONE IMMAGINATA PER TORNACONTO, DA QUELLA REALE. IL BUON SOGGETTO PERO’, PERDE DI MORDENTE IN QUESTA CONFEZIONE CINEMATOGRAFICA TALMENTE POCO COINVOLGENTE DA SCIVOLARE DALLA MENTE NON APPENA USCITI DAL CINEMA. UN PROBLEMA CHE NON RIESCE AD ARGINARE NEPPURE RICHARD GERE, IN COPPIA CON IL ‘SOCIO’ ALFRED MOLINA, LA CUI SCIALBA E STANCA PERFORMANCE NON RISCATTA GRAN CHE DAL MODESTO LIVELLO DELL’INSIEME
Richard Gere veste i |
panni del protagonista Clifford Irving, scrittore frustrato e deluso sempre in cerca dell’idea e del soggetto letterario geniali, ossia della grande occasione per uscire dall’anonimato e imboccare la scalata al successo. In preda allo sconforto per non riuscire a sfondare e vedendo incrinarsi i rapporti faticosamente coltivati con il proprio editore, si vede definitivamente perso quando non si imbatte nella copertina della celebre rivista “Newsweek†dedicata, con ampio servizio interno, all’icona prebellica del cinema e dell’aeronautica Howard Hughes, il personaggio alquanto sopra le righe da tutti i punti di vista portatosi fino agli estremi, che ha ispirato il film di Martin Scorsese The Aviator e interpretato da Leonardo Di Caprio. L’articolo fornisce a Clifford Irving lo spunto per quell’idea mancata e così si innamora della sua stessa trovata letteraria, inventata di sana pianta, convincendo gli altri e paradossalmente se stesso, di aver ricevuto l’incarico direttamente dallo stesso Hughes per scrivere |
la sua prima, sola e vera biografia, quando ormai da anni e anni questi non ha più contatti con la stampa e dunque è argomento più appetibile che mai. E’ proprio su questo registro che la pellicola di Hallström cerca di contribuire ma senza troppo successo, malgrado lo sforzo di lavorare anche visivamente sulla spiccata tendenza del nostro protagonista a finire per credere fermamente egli stesso alle sue stesse bugie. La dinamica delle ricerche, degli arguti e spudorati escamotages trovati dallo scrittore Irving, pure fedifrago, aiutato dal socio collaboratore interpretato da Alfred Molina, alla lunga risultano però noiosi e senza mordente. Forse è mancato qualche colpo di scena o un filo di Arianna teso abbastanza da alimentare e mantenere un minimo di suspense, o una sceneggiatura - e il soggetto sembrava ideale a prestarsi per questo - con una manciata di battute umoristiche da commedia da inserire in certe particolari |
situazioni. Forse l’imbocco della vena ironica di questa incredibile vicenda realmente accaduta avrebbe risollevato le sorti di un buon soggetto scivolato proprio sulla eccessiva levigatezza della celluloide.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Links:
Galleria Fotografica:
1
L'imbroglio.mov
<- torna alla pagina Movies & DVD
|
|
|