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L'EX 'MR. BEAN' (ROWAN ATKINSON) E KRISTIN SCOTT THOMAS IN UNA 'DARK COMEDY BRITISH STYLE'
"... In quello script ho trovato tutti gli elementi che amo in un romanzo bei personaggi, comici eppure umani, toccanti; e poi era una vera commedia... c'era qualcosa della commedia nera e un livello di ironia leggermente diverso dalle tipiche commedie americane...".
Il regista Niall Johnson
(Keeping Mum/La famiglia omicidi, Gran Bretagna 2005; commedia; 103'; Produz.: Tusk Productions; Distribuz.: 01)
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Titolo in italiano: La famiglia omicidi
Titolo in lingua originale:
Keeping Mum
Anno di produzione:
2005
Anno di uscita:
2005
Regia: Niall Johnson
Sceneggiatura:
Niall Johnson e Richard Russo
Soggetto: Richard Russo
Cast: Rowan Atkinson (Walter Goodfellow) Kristin Scott Thomas (Gloria Goodfellow) Maggie Smith ('Grace Hawkins') Patrick Swayze (Lance) Tamsin Egerton (Holly Goodfellow) Toby Parkes (Petey Goodfellow) Liz Smith (Mrs. Parker) Emilia Fox (Rosie Jones)
Musica: Dickon Hinchliffe
Costumi: Vicki Russell
Scenografia: Crispian Sallis
Fotografia: Gavin Finney B. S. C.
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
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Sinossi:
"La giovane Rosie Jones (Emilia Fox) viaggia da sola in treno nella tranquilla campagna inglese. Mentre legge serenamente l'ultimo numero di 'Country Life', sotto il suo grande baule di cuoio si forma una pozza di sangue...
Quarantatre anni dopo, Walter Goodfellow (Rowan Atkinson), il volenteroso vicario della parrocchia di Little Wallop, è così ossessionato dalla preparazione del sermone perfetto da non accorgersi che la sua vita familiare sta andando a rotoli. La moglie Gloria (Kristin Scott Thomas) ha una relazione con Lance (Patrick Swayze), il suo esuberante istruttore di golf. La figlia Holly (Tamsin Egerton) cambia un fidanzato a settimana. Il figlio Petey (Toby Parkes) è il capro espiatorio dei bulli della scuola.
Gloria sente che sta perdendo il controllo della propria vita. Non sopporta più la routine, un matrimonio senza amore, le avventure dei figli, il cane del vicino... Ogni notte prega per ottenere la salvezza.
Poi arriva Grace (Maggie Smith), la risposta alle preghiere della famiglia: la nuova governante è una dolce e vecchia signora dai capelli grigi che porta con sé un misterioso baule...
Sarà lei a salvare il matrimonio di Gloria e Walter e a riunire la famiglia, 'eliminando' uno ad uno tutti i loro problemi, nel modo più semplice...".
Dal >Press-Book< di La famiglia omicidi
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
VERSIONE DARK DI MARY POPPINS, NEL SENSO PIU’ UMORISTICO E BRITISH DEL TERMINE: UNA FAMIGLIA ALLO SFASCIO CON A CAPO ‘MR.BEAN’ PRETE, UNA ATTRAENTE MOGLIE FRUSTRATA CUI KRISTIN SCOTT THOMAS DA’ VOLTO E ANIMA BEN ASSESTATI, IN LINEA CON IL GENERE DI HUMOUR CHE SI RESPIRA NELL’ARIA. UN AMANTE MACHO E ARRAPATO (IL RUOLO INGRATO DI PATRICK SWAYZE), TANTO SGRADEVOLE E INOPPORTUNO DA SENTIRSI SOLLEVATI CHE QUALCUNO PROVVEDA A TOGLIERLO DI SCENA. COME PROLE UNA GIOVANE NINFOMANE E UN FANCIULLO SUCCUBE DI COMPAGNI INSIDIOSI E…, UN SACCO DI PROBLEMI PER TUTTI CHE, TUTTAVIA, VERRANNO PRONTAMENTE RISOLTI, COME PER INCANTO, DA UNA NUOVA GOVERNANTE, INTERPRETATA DA MAGGIE SMITH CON FLEMMA E VERVE IN ‘STILE VANESSA REDGRAVE’.
I tempi e i toni sono quelli, contenuti, insidiosi e pungenti come tante frecciatine in stile ‘freddura’, tipici della commedia britannica. Un vezzo spassoso da assaporare con calma, lasciando da parte eventuali aspettative di ritmi |
frenetici o battute esilaranti che qui non faranno mai la loro comparsa. Così, per gli estimatori dello stile ‘british comedy’, La famiglia omicidi sembra una divertente digressione in chiave dark della ben nota Mary Poppins. Storie di famiglie comuni rinate a nuova e raggiante vita grazie all’intervento di governanti straordianarie, anche se opposte tra loro per psicologia e metodi di risanamento. Il risultato finale è d’altra parte lo stesso: un benefico bagno di salutare e positivo rinnovamento per tutti coloro che, sofferenti di un qualche problema, verrano in contatto con loro. Certo che i metodi di intervento sono un tantino diversi: l’una (Mary Poppins) schiocca le dita e magicamente tutto va a posto, l’altra, ‘Grace Hawkins’ (una Maggie Smith qui strettamente assimilabile alla collega, altrettanto umoristicamente british, Vanessa Redgrave), sembra preferire una magia meno eterea, ricorrendo di frequente, senza troppi scrupoli, all’uso indiscriminato di un qualsiasi corpo contundente che, se |
risulta avere la stessa efficacia sul piano pratico, resta indubbiamente un po’ più discutibile su quello morale. Ovvio che la questione è affrontata in modo tutt’altro che serio. E sull’onda dello scherzo si deve accettare per quello che è. Scherzo da cui sembra quasi defilarsi Walter Goodfellow, il personaggio di Rowan Atkinson, il mitico ‘Mr. Bean’, qui più serioso del solito, moscio e smemorato, ossessionato dal sermone perfetto, prodigo in dialoghi stretti, ‘a tu per tu’, con Dio. Sembra difatti quasi l’unico a prendersi sul serio e, proprio per questo, diventa ridicolo. ‘Ridere con Dio’, anche se è quello che solleciterà negli altri piuttosto che per se stesso, tramite un intelligente ricorso a barzellette religiose, costituirà la chiave di svolta per la sua vita e quella della famiglia. In particolare della moglie Gloria, cui dà vita una camaleontica e adorabile Kristin Scott Thomas tutt’altro che algida, che, dal canto suo, |
ritroverà in lui anche un uomo, oltre che un religioso. E tutto questo avverrà senza innescare ‘conflitto di interesse’ alcuno, anzi, facendo addirittura ricorso al biblico Libro di Salomone. Motivo per cui saranno spazzati via imbarazzanti e inopportuni amanti machi e guardoni, sbruffoni e inconsistenti come palloni gonfiati, cui dà volto esemplare, nel ruolo forse più ingrato della sua carriera, Patrick Swayze.
Ma la vera chiave di svolta per tutti è una sola e ha un nome ben preciso: Grace Hawkins/Maggie Smith. Caso unico di psicopatica criminale a portare benefici da qualche parte. Ma, chi andrà a vedere il film, scoprirà anche il risvolto positivo della medaglia che effigia l’identità , ambigua e discutibile quanto si voglia, eppure amabile, di questa donnetta attempata e arguta. Un ‘identità che la scopre anche, già madre di qualcuno…! Che dire! “Un pizzico di ‘Grazia’… Divina, e tutti i nostri problemi sembrano scomparire!â€.
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