64a MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA: CON JOHN FORD ANCHE BUDD BOETTICHER NEL SEGNO DEL WESTERN
Il WESTERN tra i protagonisti della 64. Mostra
09/08/2007
- (... Prosegue dalla Rubrica FLASH NEWS)
Durante la 64. edizione della Mostra saranno infine proposti 5 dei favolosi western del grande BUDD BOETTICHER, nella nuova versione restaurata, restituiti allo splendore del Technicolor d'origine e a una definizione d'immagine pari a quella delle copie originali anni ’50: I tre banditi (The Tall T., 1957) con Randolph Scott e Maureen O'Sullivan, Decisione al tramonto (Decision at Sundown, 1957) con Randolph Scott, Noah Beery Jr. e Karen Steele, Il cavaliere solitario (Buchanan Rides Alone, 1958) con Randolph Scott, Peter Whitney e Craig Stevens, L’albero della vendetta (Ride Lonesome, 1959) con Randolph Scott, Lee Van Cleef, Karen Steele e James Coburn, La valle dei mohicani (Comanche Station, 1960) con Randolph Scott e Nancy Gates. Il restauro dei film di Budd Boetticher prodotti dalla Columbia Pictures è il risultato di molti anni di lavoro. L’operazione, realizzata nei laboratori Cinetech in California, negli studi del Kodak Cinesine di Los Angeles e nei laboratori Cineric a New York, è stata resa possibile grazie sia alla tecnica di restauro tradizionale della fotografia sia a quella più moderna della tecnologia digitale. Tutti e cinque i western che Boetticher ha girato con Randolph Scott si erano deteriorati e hanno richiesto processi speciali di restauro. I cinque film di Boetticher sono un esempio dei grossi problemi della perdita del colore dei film prodotti negli ani ’50 con pellicola Eastman Kodak, ciò significa che la maggior parte di questi film hanno perso colore, alcuni gravemente, nel corso dei decenni. Le colonne sonore originali in mono di tutti e cinque i film sono state restaurate digitalmente presso gli studi Chace Audio a Burbank, California, conservando la colonna sonora originale mono per mantenere l’autenticità della prima distribuzione nei cinema.
BUDD BOETICHER è uno dei grandi registi dell’epoca d’oro di Hollywood, quando “artigiani” come Don Siegel, Anthony Mann e Samuel Fuller riuscivano a esprimere la loro genialità in film a basso costo. Bertrand Tavernier in una celebre intervista del ’64 a Boetticher per i Cahiers du cinéma lo definisce come “l’unico ed il più hawksiano dei giovani registi statunitensi”. Nonostante i western realizzati nella sua carriera siano meno della metà dei 38 film che ha diretto, è proprio nel genere del western che Boetticher ha lasciato il segno, in particolare con il ciclo di "Ranown" della fine degli anni ’50, con protagonista il taciturno Randolph Scott. Un ciclo che può essere considerato come un unico romanzo sulla giustizia e sulle varie forme della sua applicazione nelle diverse situazioni della vita. Il tema dell’uomo solo che combatte non soltanto contro le avversità dell’ambiente ma anche e soprattutto contro le varie forme di ingiustizia, è approfondito e sviluppato attraverso uno sguardo contemplativo e indagatore nei confronti del personaggio e del suo comportamento. I suoi western, a bassissimo costo ma con alcune qualità che ne fanno dei grandi gioielli, hanno impresso una profonda svolta al genere, diventando punti di riferimento importanti per molti maestri del western tra cui Sergio Leone, Clint Eastwood e Sam Peckinpah.
Note biografiche di BUDD BOETTICHER:
Oscar «Budd» Boetticher è nato nel 1916 a Chicago. Dopo aver giocato a football americano da professionista ed essersi trasferito in Messico lavorando come torero, esordisce a Hollywood nel 1941 come supervisore di Sangue e arena (Blood and Sand) di Rouben Mamoulian. Lavora fino al 1951 come aiuto-regista e regista nel più assoluto anonimato, poi L’amante del torero (Bullfighter and the Lady), per la cui sceneggiatura viene candidato all’Oscar, gli frutta un contratto con la Universal e successivamente con la Batjac di John Wayne. I sette assassini (Seven Men from Now, 1956), primo dei suoi sette western con Randolph Scott, ottiene un buon successo commerciale e lo fa conoscere alla critica francese, che lo esalta. Seguono I tre banditi (The Tall T., 1957), Decisione al tramonto (Decision at Sundown, 1957), Il cavaliere solitario (Buchanan Rides Alone, 1958), L’albero della vendetta (Ride Lonesome, 1959) con Lee Van Cleef e James Coburn, La valle dei mohicani (Comanche Station, 1960). Tutti i film hanno per tema la vendetta di un cavaliere solitario. Tra i collaboratori fissi di Boetticher, si ricordano l’attrice Karen Steele – sua moglie –, lo sceneggiatore Burt Kennedy e l’operatore Lucien Ballard. Dopo il pregevole gangster-movie Jack Diamond gangster (1960), Boetticher torna in Messico per realizzare un documentario sul torero Carlos Arruza. Rimasto senza denaro, divorzia, finisce in carcere e poi in manicomio. Arruza, intanto, muore in un incidente d’auto e il film non viene distribuito. Di ritorno a Hollywood, si associa ad Audie Murphy per girare in Arizona, A Time for Dying (1969), dove demitizza il West con una vivacità tinta di amarezza. Nel 1970 scrive il soggetto di Two Mules for Sister Sara di Don Siegel, interpretato da Clint Eastwood e Shirley MacLaine. La sua ultima apparizione è stata in qualità di attore nel film Tequila Connection (1988) di Robert Towne. Nel 1992 riceve il Los Angeles Film Critics Association Awards. Budd Boetticher si spegne il 29 novembre 2001 a Ramona in California.
La Redazione
Nota: Si ringrazia l'Ufficio Stampa de 'La Biennale di Venezia'.
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