ABITARE L’ABITO: IL SENSO DI UNA MOSTRA MIRATA ALLA DIVULGAZIONE E ALLA DIFESA DI UN ‘PATRIMONIO ARTISTICO’
Si è inaugurata al Castello Odescalchi di Bracciano (Roma) mercoledì 13 giugno alle ore 19,30, per restare aperta fino all’11 novembre, la mostra “COSTUMI A CORTE. Le collezioni della Sartoria Farani”.
14/06/2007
- Questa Mostra, ideata da LUIGI PICCOLO, Direttore della Sartoria Farani, a cura di ALESSANDRA TORELLA, con il contributo di un comitato scientifico composto da Roberto Valeriani, Bonizza Giordani Aragno, Matteo Basilé, Paolo Poli, Maurizio Scarparro e Claudio Strinati, si incentra su una sorta di “seconda gioventù” vissuta oggi dalla Sartoria Farani, di cui in catalogo (Electa) se ne ricostruiscono sinteticamente le principali tappe e sviluppi:
“… Già dall’inizio degli anni 80 (Piero) Farani sceglie come suo più stretto collaboratore Giuti Piccolo che è oggi il titolare dell’azienda, e che, senza dimenticare né abbandonare lo stile proprio della sartoria, aggiunge un grande amore per il costume filologico e, nello stesso tempo, accanto ad un’organizzazione del lavoro più moderna non perde la qualità artigianale del lavoro e quel certo clima familiare.Vengono acquisiti nuovi spazi e quelli esistenti riorganizzati.
Piccolo negli anni ha raccolto un gran numero di pezzi autentici, una collezione di circa 700 abiti che va in massima parte dall’inizio dell’Ottocento al secondo dopoguerra e che accanto ad abiti di Dior o Balmain affianca certe creazioni anonime scelte perché vi è stata vista un originalità, un taglio o un ricamo in qualche modo speciali. Una collezione che rappresenta un valido supporto per quel lavoro di ricostruzione storica che oggi si affianca al lavoro di pura invenzione.
Accanto a costumisti affermati ed alle produzioni per i grandi teatri lirici italiani e non solo o cinematografiche, si dà spazio e fiducia a quelli che sono considerati giovani talenti, prima fra tutti Alessandra Torella, cresciuta nella sartoria ed assistente di Donati che oggi firma per il teatro lirico e per il cinema, o Alessandro Ciammarughi, prima assistente di Samaritani ed oggi richiestissimo scenografo e costumista teatrale o ancora Maria Filippi che collabora abitualmente con Carla Fracci e Beppe Menegatti, solo per citarne alcuni ; bisogna dire che spesso questa fiducia si trasforma in una specie di investimento sul futuro, infatti si decide spesso di lavorare comunque in piena libertà anche se i budget non lo permetterebbero.
Negli ultimi anni si è deciso di aprire le porte della sartoria e, attraverso una serie di fortunate mostre di far conoscere il lavoro artigianale che c’è dietro la realizzazione di un costume.
Spesso il cinema, il teatro e più in genere lo spettacolo, vengono molto mistificati ed è solo il lavoro di alcuni ad essere valorizzato, in realtà alla base c’è il lavoro, quell’artigianato nobile, le cosiddette arti applicate, che spesso sono il veicolo attraverso il quale viene promossa e conosciuta la creatività italiana nel mondo. Il senso di queste mostre non è dunque meramente celebrativo quanto piuttosto divulgativo e si vuole diffondere la conoscenza di un patrimonio, che non abbiamo remore a definire artistico, e difenderlo".
Un interessante sguardo su questa preziosa occasione culturale esprime poi pubblicamente (sempre in catalogo Electa) il Vice Presidente del Consiglio e Ministro per i Beni Culturali FRANCESCO RUTELLI:
“In più di quaranta anni di attività, i costumi prodotti dagli abili artigiani della Sartoria Farani e disegnati da grandi costumisti e artisti hanno impreziosito film che hanno segnato la storia del nostro cinema. Il valore di questo lavoro è riconosciuto a livello internazionale ed è ancora oggi un veicolo di promozione della cultura italiana e delle qualità italiane all’estero.
Questo patrimonio rappresenta in qualche modo la storia del nostro Paese soprattutto perché gli abiti della sartoria Farani hanno vestito i sogni di grandi registi e dato vita a personaggi ed immagini che fanno parte della nostra memoria collettiva: la giacchetta di lana fuori misura del Totò di Uccellacci e Uccellini e l’abito arcaico di Silvana Mangano che interpretava la Giocasta di Edipo re - entrambi film di Pier Paolo Pasolini -, le marsine settecentesche di Donald Sutherland nel Casanova e il frac blu di Marcello Mastroianni in Intervista di Fellini, fino agli abiti medioevali di Roberto Benigni e Massimo Troisi in Non ci resta che piangere.
Grazie al lavoro di questa sartoria, costumisti come Danilo Donati, Ezio Frigerio, Lele Luzzati hanno lasciato il loro segno.
La Sartoria Farani, come altre storiche sartorie italiane, ha un altro merito, supportato dalla passione e dalla dedizione, che è quello di conservare e divulgare un patrimonio al quale sino ad oggi nel nostro paese, pure patria della moda, non è stata dedicata tutta l’attenzione necessaria: la collezione di abiti autentici.
In questa mostra al Castello Odescalchi di Bracciano le collezioni esposte sono dunque quelle di abiti per lo spettacolo e di abiti d’epoca, gli uni accanto agli altri a rappresentare due mondi così importanti: lo spettacolo e la moda, caratterizzati dalla forza creativa che ha radici tanto profonde nella nostra storia”.
Di seguito:
ELENCO dei COSTUMI in MOSTRA (*):
CINEMA
La Bisbetica Domata
Danilo Donati
F.Zeffirelli 1967
Barbarella
J.Fonteray
R.Vadim 1967
La Vita Di Leonardo
E.Frigerio
R.Castellani 1971
I Clown
D.Donati
F.Fellini 1970
I Racconti Di Canterbury
D.Donati
P.P.Pasolini 1972
Otello
M.Millenotti
F.Zeffirelli 1986
Tosca E Altre Due
A.Torella
G.Ferrara 2003
Marie Antoinette
M.Canonero
S.Coppola 2006
LIRICA
Elena Egiziaca
S.Calì
D.Omma
Atene 1993
Macbeth
C.Diappi
G.Cobelli
Modena 2001
Otello
A.Ciammarughi
S.Monti
Sassari 2002
Il Prigioniero
A.Torella
F.Sparvoli
Torino 2002
La Boheme
A.Ciammarughi
J.Aguni
Tokio 2003
Madama Butterfly
A.Torella
F.Sparvoli
Valladolid 2005
Tristano E Isotta
F.Squarciapino
L.Pasqual
Napoli 2005
L’Impresario Teatrale
M.Filippi
M.Carniti
Sassari 2006
PROSA
La Mante Polaire
E.Frigerio
E.Lavelli 1976
Amleto
A.Viotti
G.Lavia 1984
Don Chisciotte
L.Luzzati
M.Scaparro 1984
Rousseau Project
A.M.Heinreich
C.Brandauer 2001
Kiss Me Kate
L.Perego
G.Sammartano 2002
La Bottega Del Caffè
G.Crisolini
L.De Fusco 2003
ABITI AUTENTICI
1750 Abito Watteau in moirè rosa
1908 Abito da sera in seta rosa cipria
1908 Abito in chiffon nero con perline bianche
1908 Tailleur in cotone bianco con ricami floreali neri
1912 Abito da sera in seta viola con tramatura laminata JANE
1922 Abito charleston in chiffon lilla ricamato con perline in tinta
1925 Abito charleston in seta nera ricamato in rosso e oro
1925 Abito charleston in chiffon nero ricamato con perline in tinta
1922 Abito da giorno in chiffon nero ricamato con perline bianche
1927 Abito da giorno in chiffon nero ricamato con perline bianche
1930 Abito da sera in tulle nero ricamato con paillettes in tinta
1938 Abito da sera in seta beige ricamato con perline rosa e bianche
1952 Abito da sera in raso di seta celeste acqua ZECCA
1954 Abito da sera in organza bianca ricamato a motivi floreali GALITZINE
1955 Abito da cocktail in seta grigia GALITZINE
1955 Abito da cocktail in taffettà bianco SCHUBERT
1956 Abito da giorno in cotone stampato arancio
1956 Abito da giorno in cotone stampato nero e blu
1956 Abito da giorno in cotone stampato beige a righe rosse
1967 Tailleur in lana giallo acido BALESTRA
1967 Abito da giorno in lana laminata rossa BALESTRA
1967 Abito da giorno in lana turchese BALESTRA
1968 Abito da cocktail in taffettà celeste DIOR
(*)La mostra fa parte del percorso museale ed è visitabile all’interno della consueta visita guidata con il seguente orario: Dal martedì la sabato 10.00-1200/15.00-18.00; domenica e festivi: 9.00-12,30/15.00-18,30; dal 1° ottobre la chiusura pomeridiana è anticipata di un’ora.
(A cura di PATRIZIA FERETTI)
Nota: Si ringrazia Alessandro Russo (Studio Lucherini Pignatelli Russo) per la cortese e sollecita collaborazione.
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