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    XXVIII Noir in Festival (Milano-Como 3-9 Dicembre 2018) - Il Programma dei film & Co. al completo

    Tutti i film in Concorso; Anteprime, Scoperte, Omaggi; Eventi Speciali; Omaggio a Joe Dante; Premio Caligari 2018; Jo Nesbø Premio Chandler 2018; I libri di Noir in Festival 2018


    23/11/2018 - I FILM IN CONCORSO

    LES FAUVES (SAVAGE)
    di Vincent Mariette
    con Lily-Rose Depp, Laurent Lafitte, Aloïse Sauvage
    Francia, 2018, 84 min

    Anteprima internazionale | Proiezione 3/12 ore 19.00 • Auditorium IULM 6
    Estate, la Bestia che minacciosa è pronta a colpire in silenzio, una ragazza e un mistero. Al suo secondo film Vincent Mariette costruisce intorno alla figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis un noir sospeso tra realtà e sogno. In un campeggio in Dordogna, nel sud della Francia, stanno scomparendo dei ragazzi. Circolano le voci più assurde, si parla di un feroce felino, forse un giaguaro, una pantera che colpisce nella notte. La tensione è alle stelle, gli animi si scaldano e la polizia brancola nel buio. Laura, 17 anni, cerca di far luce sul mistero e fa la conoscenza di Paul, uno strano scrittore che l'attira e allo stesso tempo la spaventa e che sembra essere anche lui sulle tracce della bestia misteriosa. Mentre i due si avvicinano e nasce una relazione ambigua, anche un innamorato respinto da Laura scompare…

    BLACK IS BELTZA
    di Fermín Muguruza
    Spagna, 2018, 80 min

    Anteprima internazionale | Proiezione il 4/12 ore 19.00 • Auditorium IULM 6
    Ispirato all’omonima graphic novel scitta insieme a Harkaitz Cano, è un sorprendente cartoon che esce dalla fucina dell’attuale cinema basco, la voce più originale e potente della scena iberica. Ottobre 1965. I tipici pupazzi giganti che si vedono sulle strade di Pamplona durante le feste di San Firmino sono invitati a sfilare a New York sulla Quinta Strada. Non a tutti però è permesso di esibirsi: a causa della discriminazione razziale, le autorità americane escludono i giganti neri dalla parata. Ispirato a una storia vera, il film racconta la storia di Manex, uno dei giovani incaricati di trasportare uno dei giganti. Nel corso di questo lungo e inaspettato viaggio, Manex osserverà da molto vicino eventi cruciali della storia: le rivolte razziali scatenate dall’assassinio di Malcolm X, le eccentricità della Factory, l’alleanza tra i servizi segreti cubani e le pantere nere, i primi festival di musica hippy, i complotti della CIA e del KGB e, soprattutto, la musica di Otis Redding: Respect».

    BORDER (GRÄNS)
    di Ali Abbasi
    con Eva Melander, Eero Milonoff, Jörgen Thorsson, Ann Petrén
    Svezia, Danimarca, 2018, 108 min
    Distribuzione italiana: Wanted

    Anteprima italiana | Proiezione il 5/12 ore 19.00 • Auditorium IULM 6
    Una delle maggiori sorprese europee dell’anno (vincitore a Cannes, finalista all’Oscar europeo), parla di Troll e di immigrati, di cacciatori e cacciati, di cosa accade quando la sottile superficie della civiltà si incrina e l’animale evoluto che chiamiamo uomo viene spinto oltre il proprio limite. Tina, impiegata alla dogana, è nota per il suo olfatto eccezionale. È come se riuscisse a fiutare il senso di colpa, la paura, la vergogna dei colpevoli. Tina si dimostra infallibile fino al giorno in cui Vore, un uomo all’apparenza sospetto, le passa davanti e le sue abilità per la prima volta sono messe alla prova. Tina sente che Vore nasconde qualcosa che, però, non riesce a decifrare. Peggio ancora, ne è irresistibilmente attratta e quando si lascia andare a una relazione con lui, scoprirà anche la sua vera identità.

    PÁJAROS DE VERANO (BIRDS OF PASSAGE)
    di Cristina Gallego, Ciro Guerra
    con Carmiña Martínez, José Acosta, Jhon Narváez, Natalia Reyes
    Colombia, Danimarca, Messico, 2018, 125 min
    Distribuzione italiana: Academy Two

    Anteprima italiana | Proiezione il 6/12 ore 18.00 • Teatro Sociale
    Ci sono stati molti film sul narcotraffico, così tanti che è diventato quasi un cliché. Ciononostante, la cosiddetta “Bonanza Marimbera” è una grande storia che ancora non era stata raccontata. Per il regista di L’abbraccio del serpente il suo nuovo lavoro è “un film noir, un gangster movie. E allo stesso tempo ha qualcosa del western, della tragedia greca, è un racconto alla Gabriel García Marquez”. Narra le origini del traffico di droga in Colombia attraverso la storia epica di una famiglia indigena Wayuu che, nel corso di tre decenni, abbandona progressivamente le attività tradizionali per dedicarsi al nuovo, lucrativo commercio. Candidato all’Oscar per la Colombia.

    EL ANGEL (THE ANGEL)
    di Luis Ortega
    con Lorenzo Ferro, Daniel Fanego, Cecilia Roth, Chino Darin
    Argentina, Spagna, 2018, 120 min
    Distribuzione italiana: Movies Inspired

    Anteprima italiana | Proiezione il 6/12 ore 21.00 • Teatro Sociale
    Prodotto da Pedro Almodovar, campione d’incassi in patria, cavalcata selvaggia dell’Argentina degli anni ’80, il film è un biopic drammatico che racconta la vita del serial killer Carlos Robledo Punch, soprannominato in patria l’Angelo della morte. Condannato all’ergastolo nel 1980 per aver commesso ben undici omicidi e molti altri crimini, Punch ha cominciato a seminare il terrore in Argentina negli anni ’70 dalla tenera età di 19 anni, conquistando l’etichetta di assassino, stupratore e ladro. Sembra la leggenda di un Vallanzasca sudamericano, ricorda una reincarnazione di Frank Costello e dei suoi eredi a Hong Kong, recupera il mito dell’amicizia virile e dell’ambiguità sessuale tra eroi negativi, ma lascia volutamente sospesa la domanda cruciale: come può un individuo tanto seducente e amato celare dietro le sembianze di una Faccia d’Angelo la selvaggia brutalità di un Angelo della Morte? Candidato all’Oscar per l’Argentina.

    A SIMPLE FAVOR (UN PICCOLO FAVORE)
    di Paul Feig
    con Anna Kendrick, Blake Lively, Henry Golding, Andrew Rannells
    Stati Uniti, 2018, 116 min
    Distribuzione italiana: 01 Distribution

    Anteprima italiana | Proiezione il 7/12 ore 18.00 • Teatro Sociale
    Stephanie ed Emily sono due mamme molto diverse tra loro. Solare, ottimista, perbenista, si scopre una vocazione da vlogger, Stephanie è alla costante ricerca della felicità e dell’amicizia. Di ben altro spessore è l’esistenza di Emily, donna misteriosa, elegante che lavora nell’alta moda, sposata con uno scrittore inglese sull’orlo del fallimento. Stephanie ne è attratta e, dunque, si sente lusingata quando diventa l’amica di Emily. Tutto cambia il giorno in cui quest’ultima le chiede un piccolo favore… «Mi piace molto giocare con i generi – scrive Paul Feig, già autore del serial Mad Men e del remake di Ghostbusters – e mi piace intrecciare le regole strutturali dei film e divertirmi con queste. Quando mi è arrivato Un piccolo favore, ho pensato “bingo!”. Questo è quello che stavo cercando. Stephanie è uno dei miei personaggi preferiti tra tutti quelli che ho portato sullo schermo. Stephanie è una persona che tutti conosciamo, la mamma la cui vita intera è dedicata al compiacere e fare sempre cose carine per gli altri, che però poi se ne approfittano».

    DESTROYER
    di Karyn Kusama
    con Nicole Kidman, Sebastian Stan, Toby Kebbell, Tatiana Maslany
    Stati Uniti, 2018, 123 min
    Distribuzione italiana: Videa

    Anteprima italiana | Proiezione il 7/12 ore 21.00 • Teatro Sociale
    La regista di Jennyfer Body, la commedia horror scritta da Diablo Cody, e la star premio Oscar Nicole Kidman si uniscono per un noir tutto al femminile in cui – come scrive la regista – “i personaggi non sono dei geni del crimine, ma dei disadattati ai margini della società che però conservano la speranza di sconfiggere il sistema”. Da giovane Erin Bell, una detective della polizia di Los Angeles, si è infiltrata sotto copertura in una tra le più pericolose gang della California. Durante un colpo qualcosa è andato storto, la sua copertura compromessa e la missione è finita in tragedia. Diversi anni dopo Erin è una poliziotta stanca e disillusa. Però, quando scopre che il capo della gang, Silas, è tornato in azione e ha in mente un piano per rapinare una delle più grandi banche americane, pensa che sia giunta l’occasione per pareggiare i conti. Per fermarlo, Erin deve riavvicinare i membri superstiti della banda e affrontare i demoni e gli errori del passato.
    FILM DI CHIUSURA – FUORI CONCORSO

    CITY OF LIES (L’ORA DELLA VERITÀ)
    di Brad Furman
    con Johnny Depp, Forest Whitaker, Toby Huss, Dayton Callie
    Stati Uniti, 2018, 112 min
    Distribuzione italiana: Notorius Pictures

    Anteprima internazionale | Proiezione l’8/12 ore 21.00 • Teatro Sociale
    Russell Poole è un ex-detective che ha dedicato la sua vita al caso mai risolto degli omicidi delle due star del rap The Notorious B.I.G. e Tupac Shakur, uccisi brutalmente durante la seconda metà degli anni '90. Vent'anni dopo riceve la visita di un reporter che a sua volta legò a quel caso il suo unico momento di notorietà. I due conducono insieme una nuova indagine decisi a smascherare il coinvolgimento della corrotta polizia di Los Angeles. Il protagonista del film - l'ex detective Russell Poole interpretato da Johnny Depp - è un personaggio realmente esistito.
    Dell’uccisione di Notorius B.I.G., avvenuta durante una sparatoria automobilistica dopo una festa, Poole accusò l'agente di polizia David Mack e il suo amico Amir Muhammad, individuando una rete che collegava la Death Row Records del produttore Marion "Suge" Knight ad alcuni gangster e a parte del Dipartimento di Polizia di Los Angeles e collegando poi i due omicidi. Nonostante le prove, Poole fu invitato dal suo capo a non proseguire nelle indagini e nel 1999 diede le dimissioni, entrando in depressione, tentando il suicidio e pubblicando infine un libro sulle sue inchieste.

    ANTEPRIME, SCOPERTE, OMAGGI

    IL CAPOLAVORO DI GEORGE ROMERO 50 ANNI DOPO
    NIGHT OF THE LIVING DEAD (LA NOTTE DEI MORTI VIVENTI)
    di George A. Romero
    con Duane Jones, Judith O'Dea, Russell Streiner, Karl Hardman
    Stati Uniti, 1968, 96 min
    Proiezione il 3/12 ore 15.00 • Auditorium IULM 6

    Misteriose radiazioni emesse da una sonda spaziale rientrata dal pianeta Venere, creano strani effetti. In una cittadina della Pennsylvania i morti non ancora seppelliti resuscitano e divengono mostri assetati di sangue e di carne umana. Il terrore si propaga per città e campagne. In un casolare isolato trovano rifugio Ben, un ragazzo di colore, Barbara, una giovane che ha assistito alla morte del fratello, divorato dagli zombie, una coppia di fidanzati, Tom e Judy e, infine, Harry e Helen, due coniugi la cui figlia, Karen, è stata aggredita dai mostri. Asserragliato nel casolare, il gruppo tenta di scampare alla morte, ma chi viene divorato dai morti viventi, si unisce alla schiera dei mostri assetati di sangue...
    Il 1 ottobre del 1968 viene presentato in anteprima a Pittsburgh La notte dei morti viventi di George A. Romero. Un cult che, trascendendo su pellicola i famelici zombie, terrorizza il pubblico mondiale. Tra esplosioni gore, sottotesti politici e humour nero, il film sconvolge la settima arte e ridefinisce George A. Romero il padre degli zombie movies: il sottogenere horror che, dominato da un “esercito di non meglio identificati assassini”, invade film, serie tv, fumetti e videogame.

    EVENTI SPECIALI

    TO LIVE AND DIE IN ORDOS (JING CHA RI JI)
    di Ning Ying
    con Wang Jingchun, Chen Weihan, Sun Liang
    Cina, 2013, 113 min

    Proiezione il 4/12 alle 15.00 • Auditorium IULM 6
    Nella fiorente città di Ordos, nella Mongolia Interna, Hao Wanzhong si arruola in polizia. La sua determinazione nel perseguire il crimine, quasi un’ossessione, lo porta velocemente ai vertici della polizia locale. Intorno a lui la società rurale si trasforma in fretta mentre sorgono nuove città, zone industriali, nuovi agglomerati sociali. Le relazioni tra ricchi e poveri, cittadini e contadini, migranti e operai producono aspre tensioni e la corruzione si fa strada. “Il mio film – dice Ning Ying - si ispira alla vera storia di Hao Wanzhong la cui morte prematura, per un attacco cardiaco mentre faceva sport, suscitò grande emozione nella Ordos del 2011. La gente lo considerava un eroe con la E maiuscola. Da qui sono partita: dalla caduta dell’eroe per cercare l’uomo la cui vita mette in mostra storie nascoste di una zona remota della moderna Cina. Questo è il tratto comune del mio cinema: far sì che il film diventi parte della nostra memoria visiva”.

    CARDINAL
    di Jeff Renfroe
    Con Billy Campell, Karine Vanasse, Glen Gould, Eric Hicks
    1 e 2 puntata della seconda serie, 2018, 90 min
    Canale TV: LaF (Sky 135)
    Proiezione il 7/12 alle 16.00 • Teatro Sociale

    La serie composta da quattro stagioni è tratta dai romanzi dello scrittore canadese Giles Blunt. Il protagonista, il tormentato e introverso John Cardinal è affiancato dall’acuta collega Lise Delorme: una coppia di detective dal rapporto complicato e diffidente, ma unita nella ricerca della giustizia, nell’immaginaria Algonquin Bay sul lago Ontario. La seconda e terza stagione andranno in onda in esclusiva su LaF (Sky canale 135) rispettivamente a gennaio e febbraio 2019.

    TRAPPED 2
    di Baltasar Kormàkur
    Con Ólafur Darri Ólafsson, Ilmur Kristjánsdóttir,Ingvar Eggert Sigurðsson
    Prima e seconda puntata della seconda serie, 2018, 100 min
    Proiezione l’8/12 alle ore 18.30 • Teatro Sociale

    La produzione più costosa nella storia del cinema e della televisione islandese arrivò sul canale RUV nel 2015 diventando nel corso delle 10 puntate un autentico evento nazionale. La trama prendeva le mosse dall’arrivo di un traghetto internazionale nel porto locale, nei pressi della cittadina di Siglufjörður, all’estremo nord dell’isola. Qui viene ritrovato un cadavere mutilato. La comunità ne è sconvolta e le indagini della polizia si complicano dopo la morte del principale sospettato, mentre una tormenta blocca tutte le vie d'accesso alla città. A distanza di tre anni (in Italia Trapped è stato trasmesso quest’anno su Timvision), nuove storie si intrecciano tra la neve e il gelo del Grande Nord e la caccia ai colpevoli non si arresta. Il candidato all’Oscar Baltasar Kormàkur ha ideato e prodotto anche la seconda serie, al Noir in anteprima assoluta, dirigendo alcuni episodi.

    OMAGGIO A JOE DANTE
    PIRAÑA
    di Joe Dante
    Con Bradford Dillman, Heather Menzies, Kevin McCarthy, Keenan Wynn, Barbara Steele.
    Stati Uniti, 1978, 90 min
    Proiezione il 5/12 ore 12.00 • Sala dei 146 IULM 6

    Due giovani campeggiatori scompaiono misteriosamente vicino ad una zona militare abbandonata nella zona di Aquarena. L’investigatrice privata Maggie McKeown e la sua guida, Paul Grogan, scoprono un allevamento di Piranha. Il Dr Hoak, capo del progetto militare, gli rivela un terribile segreto: per rendere micidiali le acque del Vietnam, gli Stati Uniti hanno fatto nascere una nuova razza di Pirahna... Il primo successo di Joe Dante, produce Roger Corman.

    EXPLORERS
    di Joe Dante
    Con Ethan Hawke, River Phoenix, Jason Presson
    Stati Uniti, 1985, 109 min
    Proiezione il 9/12 ore 11.00 • Teatro Sociale

    Ben Crandall, adolescente di 14 anni, sogna uno strano pianeta e sente una voce che gli suggerisce misteriose formule matematiche. Insieme con Wolfang e Darren, due compagni di scuola appassionati di computer e motori, Ben mette in pratica le indicazioni del sogno e costruisce un'astronave riutilizzando rottami, bidoni e attrezzi in disuso. Una misteriosa sfera di energia magnetica capace di sovvertire la legge di gravità ospita la navicella e dopo qualche tentativo poco felice, il piccolo equipaggio riesce ad innalzarsi dal suolo in direzione delle stelle. Le avventure di Ben, Wolfang, Darren e dei loro amici alieni sono scandite dalle canzoni di Little Richard, dai personaggi di popolari cartoni animati e da sequenze di classici della fantascienza: citazioni che rivelano l'amore del regista per il cinema di una volta e che venano di nostalgia la favola raccontata. Ethan Hawke e lo sfortunato River Phoenix sono al loro esordio nel cinema.

    PREMIO CALIGARI 2018 PER IL MIGLIOR FILM ITALIANO DI GENERE DELL’ANNO

    Ideato un anno fa da Gianni Canova (Delegato IULM) come equivalente per il cinema del Premio Scerbanenco per la letteratura, dedicato a un maestro del noir italiano come Claudio Caligari, votato da una giuria popolare di studenti, giovani e appassionati coordinati dai critici Malcom Pagani, Elisa Battistini e Francesco Crispino, ritorna il Premio Caligari il cui vincitore sarà rivelato a Como il 6 dicembre dopo tre giorni di proiezioni milanesi. I sei finalisti di quest’anno sono stati selezionati da Gianni Canova e Giorgio Gosetti sulla base di oltre 15 titoli relativi al genere usciti nel corso dell’anno.

    Questo il programma delle proiezioni e degli incontri:

    RIDE
    di Jacopo Rondinelli
    Lunedì 3 dicembre ore 17.00 • Auditorium IULM 6
    introduce il film il regista Jacopo Rondinelli

    UNA STORIA SENZA NOME
    di Roberto Andò
    Lunedì 3 dicembre ore 21.00 • Auditorium IULM 6
    introduce il film lo sceneggiatore Angelo Pasquini

    LA TERRA DELL’ABBASTANZA
    dei Fratelli D’Innocenzo
    Martedì 4 dicembre ore 17.00 • Auditorium IULM 6
    introduce il film il regista Fabio D’Innocenzo

    SULLA MIA PELLE
    di Alessio Cremonini
    Martedì 4 dicembre ore 21.00 • Auditorium IULM 6
    introduce il film il regista Alessio Cremonini

    RESPIRI
    di Alfredo Fiorillo
    Mercoledì 5 dicembre ore 17.00 • Auditorium IULM 6
    introducono il film il regista Alfredo Fiorillo, l’interprete Pino Calabrese, la sceneggiatrice e produttrice Angela Prudenzi

    DOGMAN
    di Matteo Garrone
    Mercoledì 5 dicembre ore 21.00 • Auditorium IULM 6

    JO NESBØ
    PREMIO RAYMOND CHANDLER 2018

    Tra gli indiscussi maestri del thriller contemporaneo, scrittore dal successo planetario, con più di 40 milioni di libri venduti in tutto il mondo e tradotti in cinquanta lingue, il norvegese Jo Nesbø, soprattutto grazie al suo personaggio seriale più amato, il detective Harry Hole, si iscrive quest’anno a pieno titolo nell’albo d’oro dei premiati in nome di Raymond Chandler, tra nomi di eccellenza quali Henning Mankell e John Grisham.
    Nesbø nasce a Oslo nel 1960, in una famiglia in cui si respira amore per la narrativa: la madre è bibliotecaria e il padre è un avido lettore in grado di incantare con i suoi modi di raccontare le storie. Ma la letteratura non è la prima passione a scatenarsi nel giovane Nesbø: ci sono prima quella del calcio (a diciassette anni esordisce nella serie A norvegese con il Molde) e poi quella del rock (dopo l’università fonda una sua band, la Di Derre, che tra tour, concerti sold out e hit, in due anni scala le classifiche norvegesi). In mezzo c’è anche un lavoro da analista finanziario, dopo gli studi in Economia, che Nesbø pratica con successo, alternandolo alla felice carriera di popstar, in attesa che esploda la sua vera passione: scrivere.

    Il primo romanzo è un atto di sfida a se stesso, il tentativo di trovare la propria vera anima nonostante una vita già piena di successi, quelli economici e di popolarità. Da quella inquietudine non poteva che nascere Harry Hole, l’anti-eroe per eccellenza che è impossibile non amare: uno spirito tormentato, bevitore seriale, insofferente alla disciplina e autorità, cane sciolto che batte le strade di Oslo come un ranger solitario, ristabilendo l’ordine a modo suo. Mal sopportato dai superiori, talvolta sospeso, Hole è in qualche modo venerato dai colleghi proprio per il suo profondo senso di giustizia e quei modi non convenzionali che spesso lo portano sulla pista giusta. Il pipistrello (1997), il suo esordio letterario, non solo viene pubblicato (in Italia arriverà con Einaudi, solo nel 2014) ma riceve ottimi riconoscimenti di critica e di pubblico, scalando le classifiche in pochissimo tempo e vincendo il Glass Key Award per il miglior romanzo giallo norvegese nel 1998, solo il primo di numerosi premi vinti, ma soprattutto aprendo la strada alla serie dedicata a Harry Hole. E se indubbiamente la figura originale e contraddittoria del protagonista gioca un ruolo fondamentale nel successo di queste storie, gli ingredienti vincenti sono il ritmo, la suspense e la complessità degli intrecci che non dimenticano mai di essere disegnati sullo sfondo di una società, quella opulenta e pur ricca di controverse sorprese dei paesi scandinavi, e con addosso il fiato pesante della Storia recente di un’Europa attraversata da demoni antichi e moderni: il fascino del male, la dittatura del denaro, la perdita dei valori umani. Un esempio tra i tanti: Il pettirosso (2000), primo suo romanzo uscito in Italia nel 2006 per Piemme poi ripubblicato (come tutte le sue opere) da Einaudi, in cui l’investigazione su un crimine comune si incrocia con il ben più grave e nascosto crimine del collaborazionismo norvegese col nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale.
    Pronto a cimentarsi in sfide sempre nuove, Nesbø occasionalmente abbandona il suo protagonista Harry Hole e scrive altri romanzi e racconti slegati dal personaggio, sempre accolti con grande successo. Appartiene a questa serie differente anche Il cacciatore di teste (2008, in Italia 2013 per Einaudi) il cui successo di critica e di vendite attrae ben presto l’attenzione del cinema, e da quel romanzo nel 2011 il regista Morten Tyldum realizza Headhunters, film presentato a Cannes e premiato, tra l’altro, al Noir in Festival nello stesso anno. Complice la figlia piccola che gli chiede di raccontarle una storia, Nesbø si cimenta anche nella letteratura per bambini, con una serie di libri con un altro protagonista ricorrente, il Dottor Prottor. Dimostra anche notevole capacità di autocritica, arrivando a scegliere di non pubblicare un romanzo di Harry Hole quasi terminato, che ritiene non funzionare. Considerato ormai il Re Mida della letteratura di genere, Jo continua a scrivere, viaggiare, fare indoor climbing, tifare Molde e suonare, ma non dimentica di condividere la sua passione per la lettura e la scrittura con chi ha meno fortuna, finanziando programmi di istruzione nei paesi del Terzo Mondo. Il suo ultimo libro è il rifacimento in chiave thriller di Macbeth, uscito quest’anno per Rizzoli.

    Nesbø incontrerà il pubblico al Teatro Sociale di Como l’8 dicembre alle ore 17.30. Dialogherà con lui Carlo Lucarelli.

    I LIBRI DI NOIR IN FESTIVAL 2018
    3 DICEMBRE / SALA DEI 146 • IULM 6
    ore 12:00 con Giorgio Gosetti

    Enrico Vanzina
    LA SERA A ROMA
    Mondadori

    Federico, il protagonista di questa storia ambientata in una Roma elegante e decadente, è uno sceneggiatore di esperienza con molti film di successo alle spalle. Un giorno un noto uomo d’affari romano gli raccomanda un giovane attore, che lui per cortesia incontra a casa propria. Poche ore dopo, però, il ragazzo viene ucciso con un colpo di pistola e Federico, essendo uno degli ultimi ad averlo visto vivo, si ritrova coinvolto nelle indagini. A dipanare l’intricata trama di segreti, relazioni clandestine, innamoramenti mai confessati, tradimenti, lavorano parallelamente Margiotta, un sagace commissario, Maselli, un giornalista di cronaca nera assetato di scoop, e lo stesso Federico, che dovrà far di tutto per dimostrare la propria innocenza. «Per scrivere La sera a Roma ho impiegato circa otto anni. (...) Mi veniva sempre poco giallo e poco divertente. Infine una mattina di circa un anno fa ho avuto l’illuminazione giusta. Quel libro che mi faceva disperare non doveva essere solo un giallo ma qualcosa di più. Doveva essere un romanzo su Roma, sul cinema, sul giornalismo, sul tempo che passa. E l’ho scritto così...».
    Enrico Vanzina insieme al fratello regista Carlo, a partire dagli anni Ottanta, scrive alcune delle più importanti commedie cinematografiche italiane, riuscendo a raccontare come pochi altri il cambiamento dei costumi e della morale nel nostro paese. Nel 1976 esordisce come sceneggiatore in Luna di miele in tre, diretto dal fratello Carlo. A lui si devono film che in seguito diventano dei veri e propri cult, e che sbancano nei botteghini, fino all’ultimo, del 2016, Non si ruba in casa dei ladri, interpretato da Vincemzo Salemme. Al mestiere di sceneggiatore, Vanzina accosta da sempre altre forme di scrittura: dal teatro, ai libri di cronaca, agli articoli che da diversi anni scrive per il «Corriere della Sera» e per «Il Messaggero». Del 2013 è il suo bestseller noir Il gigante sfregiato: le indagini del detective Mariani, che viene presentato al Noir in Festival, e il cui protagonista sarà al centro del successivo thriller La donna dagli occhi d’oro.

    3 DICEMBRE / FELTRINELLI DUOMO MILANO
    con la Giuria del Premio Giorgio Scerbanenco
    ore 17:30 con Marina Fabbri

    Cecilia Scerbanenco
    IL FABBRICANTE DI STORIE
    La nave di Teseo

    La vita di Giorgio Scerbanenco, giornalista e scrittore considerato il padre del noir italiano, è ricostruita in questo libro per la prima volta dalla figlia Cecilia attingendo a un’ampia mole di documenti dall’archivio di famiglia, con il ritmo della sua scrittura: instancabile, multiforme, tagliente nell’indagare le sottigliezze dell’animo umano, illuminata dall’ironia. Una scrittura, quella di Scerbanenco, al servizio dei lettori dapprima nelle redazioni dei giornali e dei periodici con cui collabora dagli anni Trenta, e dove lo scoprì Cesare Zavattini. Negli anni Sessanta arriva finalmente il successo in libreria con la serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti, che gli valgono la consacrazione internazionale: dopo una vita nell’ombra, spesso scrivendo sotto pseudonimo, la stella di Scerbanenco poteva finalmente brillare. L’autore di Venere privata e Milano calibro 9, e di molti altri romanzi che furono in seguito trasposti al cinema, rivive in queste pagine nelle sue molteplici scritture, dal rosa al giallo, dalla radio al cinema, e in un’inedita sfera privata, piena di sorprese e inquietudini come la trama di uno dei suoi romanzi.
    Cecilia Scerbanenco (Milano), laureata in filosofia medievale con una tesi sull’Alto Medioevo, inizia a lavorare come traduttrice e poi anche come consulente editoriale per importanti case editrici, in particolare per romanzi e opere di carattere storico. Collabora alla riedizione delle opere del padre, Giorgio Scerbanenco, prima con Garzanti e Sellerio, poi con La nave di Teseo. È presidente del Premio Giorgio Scerbanenco, organizzato all’interno del Noir in Festival, e del premio Scerbanenco@Lignano per l’inedito; fa parte della giuria del premio Urania. Insieme alla biblioteca di Lignano Sabbiadoro ha fondato gli “Archivi Scerbanenco”, raccolta delle carte e dei documenti dello scrittore, e organizza ogni anno il festival Lignano Noir.

    Ore 18:30
    I 5 FINALISTI DEL PREMIO GIORGIO SCERBANENCO
    Maurizio De Giovanni, IL PURGATORIO DELL’ANGELO, Einaudi
    Patrick Fogli, A CHI APPARTIENE LA NOTTE, Baldini+Castoldi
    Giorgia Lepore, IL COMPIMENTO È LA PIOGGIA, E/O
    Piergiorgio Pulixi, LO STUPORE DELLA NOTTE, Rizzoli
    Ilaria Tuti, I FIORI SOPRA L’INFERNO, Longanesi

    4 DICEMBRE / FELTRINELLI DUOMO MILANO
    ore 17:30 con Ranieri Polese

    Jill Dawson
    IL TALENTO DEL CRIMINE
    Carbonio Editore

    Inghilterra, 1964. La celebre ed eccentrica scrittrice americana Patricia Highsmith si è ritirata in un cottage nella piovosa campagna del Suffolk per scrivere il suo nuovo libro e sfuggire alle persecuzioni di un misterioso ammiratore. Ma la sua quiete è continuamente interrotta dalle visite insistenti di una giovane e affascinante giornalista, dal volto stranamente familiare. E quando da Londra viene a trovarla la sua amante, l’algida, elegantissima Samantha, il mistero s’infittisce. Tra segreti, sospetti, flashback e fantasmi del passato, Pat si ritrova all’improvviso in un incubo sanguinoso, vittima delle sue stesse ossessioni.
    Jill Dawson (Durham, 1962) inizia la sua carriera letteraria come poetessa nel 1990. È autrice best-seller di romanzi spesso incentrati sulla rivisitazione di storie o personaggi celebri, come Fred & Edie, sul processo per omicidio Thompson-Bywaters (tra i finalisti del Whitbread Novel of the Year nel 2000 e l’Orange Prize nel 2001), Wild Boy (2003), sul ragazzo selvaggio di Aveyron, The Great Lover (2009) sul poeta Rupert Brooke e il recente Il talento del crimine, su Patricia Highsmith. Scrive lei stessa le sceneggiature di due suoi romanzi opzionati dalla ITV e BBC, Watch Me Disappear (2006) e Lucky Bunny (2010), libro dell’anno per il «Daily Telegraph» e finalista del London Book Award nel 2012. Cura diverse antologie e vanta numerose collaborazioni in programmi dedicati alla scrittura in prestigiose università.
    ore 18:30 con John Vignola

    Sujata Massey
    LE VEDOVE DI MALABAR HILL
    Neri Pozza

    Bombay, 1921. Figlia di una rispettabile famiglia parsi, laureata in legge a Oxford, Perveen Mistry è da poco entrata a far parte dello studio legale del padre, situato in un elegante edificio nel quartiere del Fort, l’insediamento originario di Bombay. Incaricata dal padre di eseguire il testamento di Mr Omar Farid, un ricco musulmano che ha lasciato tre vedove, Perveen si trova al cospetto di tre purdahnashin, donne che non parlano con gli uomini e vivono in isolamento, musulmane ricche e in clausura che potrebbero rappresentare un’eccellente opportunità da un punto di vista professionale. Ben presto l’avvocatessa sospetta che Faisal Mukri, amministratore dei beni della famiglia Farid, stia tentando di raggirare le tre vedove ma recandosi a casa sua per un confronto, lo trova cadavere. Che anche le tre purdahnashin siano in pericolo di vita?
    Sujata Massey (1964) nata nel Sussex da padre indiano e madre tedesca, all’età di cinque anni emigra negli Stati Uniti, prima a St. Paul nel Minnesota, poi a Baltimore nel Maryland. Laureata nel 1986 alla Johns Hopkins University, lavora per diversi anni al quotidiano «Baltimore Evening Sun» dove pubblica i suoi primi racconti. Dopo un lungo soggiorno in Giappone, nel 1997 fa il suo debutto nella narrativa con The Salaryman's Wife, primo capitolo della serie poliziesca con protagonista Rei Shimura, investigatrice dilettante californiana di padre giapponese e madre statunitense. Con questo primo romanzo si aggiudica il Premio Agatha per il miglior esordio. Nel 2013 inaugura una nuova serie storica (The Daughters of Bengal) con L’amante di Calcutta, ambientato tra il 1930 e il 1947 nell’India ancora colonizzata dagli inglesi. Mentre con Le vedove di Malabar Hill, nell’India degli anni Venti del secolo scorso, ha inizio la Perveen Mistry Investigations. La serie è ispirata alle prime avvocatesse indiane: Cornelia Sorabji, prima donna a frequentare legge a Oxford nel 1892, e Mithan Tata Lam, prima donna ammessa al foro di Bombay nel 1923.

    5 DICEMBRE / FELTRINELLI DUOMO MILANO
    ore 17:30 con Annamaria Pasetti e Karen Robinson («Sunday Times»)
    Sarah Pinborough
    L’AMICA DEL CUORE
    Piemme

    Lisa e Marilyn sono colleghe di lavoro e ottime amiche. Eppure, ci sono cose che Lisa ignora della sua amica, sempre così presa dai suoi problemi, il maggiore dei quali è rappresentato da Ava, figlia di sedici anni con un segreto che non confesserebbe mai a sua madre. Adolescente inquieta come tante, Ava è oppressa da un padre che non c’è mai stato e dall’ansia perenne di sua madre. Sì, perché Lisa sembra avere sempre paura di qualcosa. È così diversa dalle altre madri, sempre a guardarsi le spalle come se temesse chissà cosa. Anche Marilyn glielo rimprovera spesso, di solito nelle sue tirate per convincerla a trovarsi un uomo. Ultimamente, però, Lisa sembra avere raggiunto un nuovo livello di paura. Sono piccole cose, minimi segnali, ma lei ne è certa: il passato sta tornando. Quello che credeva aver seppellito per costruirvi sopra una nuova vita. Lisa sa che questo significa soltanto una cosa: che la promessa di tanti anni prima vale ancora. E lei l’ha infranta.
    Sarah Pinborough (1972) oltre a pubblicare numerosi romanzi, spaziando dal thriller al gotico, dal fantasy al distopico e al genere Young Adult, scrive anche per la BBC (Torchwood, lo spin-off di Doctor Who). Il suo romanzo 13 Minutes è stato opzionato da Netflix per farne a breve una serie. Lo scorso anno Dietro i suoi occhi, tradotto in quasi trenta paesi, raggiunge la vetta della classifica generale del «Sunday Times». L’amica del cuore è il suo nuovo thriller psicologico. In tre occasioni riceve un premio dalla British Fantasy Society, nel 2009 per il racconto breve Do You See, nel 2010 per The Language of Dying e nel 2014 per Beauty.
    ore 18:30 con Ranieri Polese

    Donato Carrisi
    IL GIOCO DEL SUGGERITORE
    Longanesi

    La chiamata al numero della polizia arriva verso sera, da una donna spaventata. Qualcosa di sconvolgente è successo in una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città, durante un violento temporale. La polizia è arrivata troppo tardi e si trova di fronte a un enigma. C’è un’unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro a quel male, anche se quella persona non è più una poliziotta. Tuttavia, quando è chiamata direttamente in causa, Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino, oltre ogni apparenza. Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare. È un gioco, ed è soltanto iniziato. Perché lui è sempre un passo avanti.
    Donato Carrisi (Martina Franca, 1973) vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza con una tesi su Luigi Chiatti, conosciuto come «il mostro di Foligno», studia criminologia e scienza del comportamento. Nel 1999 inizia l’attività di sceneggiatore per cinema e televisione. Fra le altre, scrive la sceneggiatura di Nassiryia - Per non dimenticare (Canale 5) ed è autore di soggetto e sceneggiatura della miniserie thriller Era mio fratello (Raiuno). È una firma del «Corriere della Sera». Nel 2009 scrive per Longanesi il suo primo romanzo, Il suggeritore, aggiudicandosi il Premio Bancarella. Di seguito nel 2011 pubblica Il tribunale delle anime, finalista al Premio Giorgio Scerbanenco e prossimamente su Sky con lo scrittore in veste di showrunner. Nel 2012 consolida il suo status di autore affermato anche in campo internazionale con il libro La donna dei fiori di carta. Nel 2013 con L’ipotesi del male si aggiudica il Premio Scerbanenco. Ha scritto e condotto su Raitre, il sabato in prima serata, la trasmissione Il sesto senso. Nel 2017, oltre a pubblicare un nuovo romanzo, L’uomo del labirinto, debutta alla regia cinematografica con La ragazza nella nebbia, aggiudicandosi il David di Donatello come miglior esordiente.

    6 DICEMBRE / SALA TURCA • TEATRO SOCIALE DI COMO
    ore 17:30 con Annarita Briganti

    Mariolina Venezia
    RIONE SERRA VENERDÌ
    Einaudi

    La dottoressa Tataranni è alle prese con un omicidio che affonda le radici nel passato. E se lei stessa avesse contribuito inconsapevolmente alla morte di Stella Pisicchio? L’indagine, oltre che negli spettacolari scenari delle Dolomiti Lucane, e nei «vicinati» dei Sassi, si svolge negli angoli bui dei suoi ricordi. In una Matera impaziente di concedersi a un turismo sempre più invadente, il passato di miseria torna come un fantasma. Fra rampolli di nobili famiglie, ragazzini che custodiscono innominabili segreti, grotte preistoriche e villaggi abbandonati, Imma indaga accanto al maresciallo Calogiuri, che non è più il ragazzo soggiogato dal suo carisma, e se lei diventa troppo autoritaria, arriva a ribellarsi. Improvvisamente, Imma vede in lui l’uomo, e sta per succedere l’irreparabile. Cederà la dottoressa all’attrazione per il bel maresciallo, mettendo in pericolo la sua famiglia? E poi... esiste un mostro che si aggira nelle strade di Matera? Qualcuno, in ufficio, fa il furbo? Troppe domande per una donna sola! Fortuna che Imma Tataranni non si dà per vinta, e se inciampa si rialza.
    Mariolina Venezia (Matera 1961), scrittrice e sceneggiatrice, dopo aver pubblicato in Francia tre libri di poesie, nel 2007 si aggiudica il premio Campiello con Mille anni che sto qui, storia di centocinquanta anni di una famiglia lucana attraverso le varie generazioni, dall’unità d’Italia alla caduta del muro di Berlino. Lavora come sceneggiatrice per il cinema (Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi) e la televisione (La Squadra, 48 ore), e collabora con varie riviste letterarie. Tra i romanzi successivi: Come piante tra i sassi (2009), Da dove viene il vento (2011), Maltempo (2013). Rai Fiction e ITV Movie stanno ultimando le riprese de Le avventure di Imma, adattamento televisivo diretto da Francesco Amato, ispirato dai due romanzi Maltempo e Come piante tra i sassi, con protagonista Imma Tataranni. Il pubblico ministero che torna in azione in Rione Serra Venerdì.
    ore 18:30 con Annarita Briganti

    Lars Kepler
    LAZARUS
    Longanesi

    La polizia di Oslo indaga sull’omicidio di un ladro di cadaveri: nel suo appartamento sono stati ritrovati i resti di corpi a diversi stadi di decomposizione, compreso il cranio della moglie del commissario della polizia criminale svedese, Joona Linna. La tomba della donna, morta di cancro qualche anno prima e sepolta in Finlandia, è stata profanata. Le cose si complicano quando a Rostock, in Germania, viene scoperto il cadavere di uno stupratore: nel suo telefono compare il numero di Joona Linna. Due giorni prima di essere ucciso l’uomo ha chiamato il commissario, che ora da Stoccolma giunge sulla scena del crimine per partecipare alle indagini. Il tratto che accomuna entrambe le vittime dall’oscuro passato - il profanatore di Oslo, lo stupratore di Rostock - è la presenza di segni di flagellazione sulla schiena: la firma di Jurek Walter, il peggior serial killer della storia europea. Ma non è possibile, perché Jurek Walter è morto da tempo. E un serial killer non può tornare in vita come Lazzaro. Il dubbio, però, si è ormai insinuato nella mente di Joona Linna, mentre cresce vertiginosamente il numero delle vittime marchiate con la stessa, identica firma.
    Lars Kepler è lo pseudonimo dei coniugi Alexandra Coelho Ahndoril (Helsingborg, 1966) e Alexander Ahndoril (Upplands Väsby, 1967). Vivono a Stoccolma con le loro tre figlie, a pochi metri dalla centrale di polizia. Appassionati di cinema, sono entrambi scrittori ma nel 2009 scelgono di sospendere le loro attività individuali per assumere un’identità condivisa e scrivere un romanzo insieme. Tra gli aneddoti intorno al loro pseudonimo, un giornale britannico tirò fuori la teoria secondo cui l’autore che si nascondeva dietro quel nome fosse Henning Mankell. Il primo libro è subito un trionfo. L’ipnotista in poco tempo si trasforma in un caso editoriale europeo. Il romanzo, portato al cinema nel 2012 dal regista Lasse Hallström (presentato in Italia dal Noir in Festival), scalza dalla vetta delle classifiche svedesi la trilogia di Stieg Larsson e inaugura la fortunata serie con protagonista l’ispettore della polizia criminale di Stoccolma di origine finnica, Joona Linna. Di seguito escono altri sei romanzi più un altro libro, Il porto delle anime, tutti pubblicati in Italia da Longanesi.

    7 DICEMBRE / SALA BIANCA • TEATRO SOCIALE DI COMO
    ore 17:30 con Pietro Berra

    Gianni Biondillo
    IL SAPORE DEL SANGUE
    Guanda

    Un uomo esce dal cancello del carcere di Bollate. Solo, senza nessuno che lo aspetti. Si chiama Sasà, e dopo sei anni di galera può finalmente guardare il cielo da uomo libero. Decide di tornare a casa a piedi. Casa è, per lui, Quarto Oggiaro. Ha un piano e pochi giorni per metterlo in pratica. Recuperare il denaro che ha nascosto prima dell’arresto, prendere sua moglie e sua figlia e volatilizzarsi, prima che qualcuno - magari qualche suo vecchio “amico” - lo faccia sparire dalla faccia della terra. Perché Sasà non sarebbe dovuto neppure uscire dal carcere. Nel suo passato ci sono traffici di droga, omicidi efferati, violenze e ricatti. Insomma, Sasà era destinato a una pena di almeno trent’anni. Com’è potuto uscire di galera così presto e legalmente? È quello che, come al solito controvoglia, l’ispettore Ferraro dovrà scoprire, in una disperata, quanto indesiderata, corsa contro il tempo. Prima che Sasà venga di nuovo attirato dal sapore del sangue. Al quale non ha mai saputo resistere.
    Gianni Biondillo (Milano, 1966) è architetto e saggista, scrive per il cinema, il teatro e per la televisione, dal 2004 pubblica romanzi noir, con un paio d’incursioni nella letteratura per ragazzi (Il mio amico Asdrubale e Pit, il bambino senza qualità, entrambi illustrati da Valeria Petrone). Alcuni suoi articoli escono sul sito web Nazione Indiana, di cui è anche redattore. Il suo esordio, Per cosa si uccide, segna anche la nascita letteraria dell’ispettore Ferraro, presente in altri successivi sette romanzi: Con la morte nel cuore (Premio Franco Fedeli), Il giovane sbirro, I materiali del killer (Premio Scerbanenco e, in Francia, Prix Violeta Negra), Cronaca di un suicidio, Nelle mani di Dio, L’incanto delle sirene e Il sapore del sangue, tutti editi da Guanda. Protagonista delle sue storie non è soltanto il detective che non fa carriera, separato dalla moglie e con una figlia, ma anche Milano e, in particolare, il quartiere di Quarto Oggiaro, luogo di nascita di Ferraro e del suo creatore. Tra gli altri romanzi vi sono: Per sempre Giovane, Nel nome del padre e Come sugli alberi le foglie (Premio Bergamo), racconto della vita dell’architetto Antonio Sant’Elia, originario di Como e morto prematuramente nei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale. Firma anche racconti e saggi, tra cui Pasolini: il corpo della città (2001), e Metropoli per principianti (2008). Da sempre curioso del proprio tempo e impegnato a descriverne le problematicità, nel 2014 porta in libreria L’Africa non esiste, resoconto di cinque viaggi al seguito di organizzazioni umanitarie o da semplice cronista, tra Eritrea, Ciad, Egitto, Etiopia e Uganda.
    ore 18:30 con Sebastiano Triulzi

    Roberto Costantini
    DA MOLTO LONTANO
    Marsilio

    Dopo quasi quarant’anni di onorata carriera nella polizia, Michele Balistreri è andato in pensione. Il suo corpo e la sua mente portano addosso le cicatrici di una vita densa e dolorosa. E anche la sua memoria inizia a perdere colpi. Per il commissario, però, c’è ancora un’ultima indagine da svolgere. Esiste, infatti, un caso irrisolto nel passato del commissario. Risale all’estate del 1990: mentre in Italia si giocavano gli indimenticabili mondiali, il figlio di un potente imprenditore romano scompare nel nulla. A indagare è chiamato uno svogliato commissario Balistreri, per niente contento di dover mettere il guinzaglio al figlio finto ribelle di un palazzinaro. Il ritrovamento del cadavere del giovane, orrendamente mutilato, assieme a quello di una ragazza sottomessa a un boss della Camorra, cambia le cose. Balistreri si ritrova coinvolto in una sparatoria i cui risvolti drammatici gli impediscono di risolvere il caso. A quasi trent’anni di distanza, il passato si ripresenta con violenza: vengono ritrovati, nella casa del padre del ragazzo morto nel ‘90, due manichini che riproducono la scena del crimine di quella lontana notte. Non c’è dubbio: Balistreri deve aiutare il suo storico vice Graziano Corvu, ora commissario in carica, a fare luce sull’accaduto, in quella che potrebbe essere la sua ultima indagine.

    Roberto Costantini (Tripoli, 1952), ingegnere, consulente aziendale, oggi dirigente della Luiss Guido Carli di Roma. Dopo Tu sei il male (migliore opera prima al Premio Scerbanenco, Premio Azzeccagarbugli al Romanzo Poliziesco, Premio Camaiore di Letteratura Gialla) e Alle radici del male, pubblica Il male non dimentica, il terzo volume della Trilogia del Male, interamente pubblicata negli Stati Uniti e nei maggiori paesi europei, premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 quale migliore opera noir degli anni Duemila. Una storia d’Italia lunga sessant’anni a tinte rigorosamente Noir e con un’incursione nella Libia del 1969, quando al potere sale Gheddafi. Il commissario Michele Balistreri torna a indagare ne La moglie perfetta (finalista al premio Bancarella 2016) e in seguito in Ballando nel buio, fino a quest’ultimo Da molto lontano, mentre da tempo è in cantiere un progetto per portare sul piccolo schermo il protagonista della Trilogia del male.

    8 DICEMBRE / TEATRO SOCIALE DI COMO
    ore 17:00 con Sebastiano Triulzi
    Carlo Lucarelli
    PECCATO MORTALE
    Einaudi

    Quello tra il 25 luglio e l’8 settembre del 1943 è un periodo anomalo. Tra la caduta di Mussolini e l’incarico a Badoglio, l’Italia si sveglia una mattina libera dal fascismo e contemporaneamente sotto l’occupazione degli ex alleati nazisti. Il commissario De Luca, che non è stato fascista e neanche antifascista, è in forza alla polizia criminale di Bologna e indaga su un corpo senza testa. Un caso all’apparenza semplice, perché in fondo si tratta di un omicidio, la vicenda, però si complica, perché dietro quel cadavere senza identità si nascondono personaggi altolocati che rappresentano un potere politico molto pericoloso. Dopo Carta bianca (Repubblica di Salò), L’estate torbida, (poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale), Via delle Oche (la Democrazia Cristiana che vince le elezioni), Intrigo italiano (prima metà degli anni Cinquanta) con Peccato mortale, si torna indietro nel tempo e si scopre un elemento biografico molto importante nella vita di De Luca, qualcosa che lo rende ricattabile.
    Carlo Lucarelli esordisce nel 1990 con Carta bianca, primo di una lunga serie di romanzi polizieschi, tra cui Via delle Oche, Premio Scerbanenco 1996. Diviso tra letteratura, televisione, cinema e radio, oltre alla passione per la musica, deve il suo successo anche ai protagonisti delle sue serie più celebri: l’ispettore Coliandro (in questi giorni in onda su Rai2 con la nuova serie) il commissario De Luca e l’ispettore Grazia Negro, interpretati rispettivamente nelle versioni cinematografiche e televisive da Giampaolo Morelli, Alessandro Preziosi e Lorenza Indovina. Sceneggiatore di alcuni fumetti (un Dylan Dog, tra gli altri) e per il cinema (Nonhosonno di Dario Argento, Albakiara di Stefano Salviati), dai suoi libri vengono realizzati i film Almost Blue di Alex Infascelli e Lupo mannaro di Antonio Tibaldi, le serie televisive L’ispettore Coliandro, Il commissario De Luca, e due episodi di Crimini: Rapidamente e Niente di personale. Nel 2012 esordisce alla regia cinematografica con L’isola dell'angelo caduto, presentato al Festival di Roma. Lavora per la radio (Radio Bellablù), la televisione (Blu notte, La tredicesima ora, Muse inquietanti), scrive su numerosi giornali («il Manifesto», «L'Europeo», «il Messaggero», «XL»), è fondatore del “Gruppo 13”, associazione di scrittori di romanzi gialli della Romagna e cura la rivista telematica «Incubatoio 16». Insegna scrittura creativa alla Scuola Holden a Torino e nel carcere Due Palazzi di Padova.

    9 DICEMBRE / SALA TURCA • TEATRO SOCIALE DI COMO
    ore 12:00
    Antonio Valenzi
    IL QUINTO DOMINIO
    Imprimatur

    Flavio Altedo, econometrista e ricercatore universitario, è richiamato come agente fuori quadro dal DIE, il Dipartimento di Intelligence Economica dei Servizi d’Informazione, per scoprire cosa nasconde la scelta di Lorenzo Borghi, presidente della compagnia telefonica Italcom, di riportare in Italia il domicilio fiscale della controllata Trans Ocean Cable, società proprietaria di cavi sottomarini per le telecomunicazioni. In un intreccio tra jet set e cronaca nera, un capitalismo italiano che ha perso le figure carismatiche di un tempo e una classe politica che reclama nuovamente la ribalta del Potere, Flavio Altedo si trova al centro di un affaire internazionale la cui posta in gioco è un nuovo modello per Internet. In un susseguirsi di avvenimenti che lo portano dall’Italia alla Francia, dalla Giamaica all’Argentina fino a una sperduta isola dell’Oceano Indiano, Altedo segue le tracce della memoria personale e di un paese - l’Italia - danzando sul crepuscolo di un’epoca mentre l’alba di una nuova deve ancora sorgere.
    Antonio Valenzi (Palestrina, 1971). Dopo diversi mestieri (da cameriere ad assistente di produzione ai grandi eventi e programmi televisivi), approda al giornalismo occupandosi di politica e amministrazione degli enti locali. Segue per diversi anni l’economia del cinema e dei media con corrispondenze internazionali da Venezia, Cannes, Berlino, Marrakech. Conduce inchieste sulla Siae, Imaie, sulla pirateria audiovisiva e sul diritto d’autore al tempo di Internet. Per Blob su Raitre, realizza un’inchiesta sul Nuovo Palazzo del Cinema alla Mostra del Cinema di Venezia. Attualmente cura un blog sul tema sull’«Huffington Post». Nel corso della sua carriera, vince due premi giornalistici: Domenico Meccoli e Giuliana Gallo. Con il secondo romanzo, Golden Standard, si aggiudica il Premio Casa Sanremo Writers 2016.

    GLI INCONTRI NOIR ALLA IULM
    SERGIO STIVALETTI E LE MAGIE DEGLI EFFETTI SPECIALI
    Lunedì 3 dicembre, ore 10.30 • Sala dei 146 IULM 6

    Sergio Stivaletti è prima di tutto uno sceneggiatore e un regista. Ma nel mondo del cinema è da sempre anche il “mago dei trucchi”, il genio degli effetti speciali prediletto da Dario Argento. A lui, che quest’anno riceve al Noir in Festival il Premio Svizzeretto come maverick del cinema di genere, viene dedicato uno speciale incontro sulle tecniche degli effetti speciali in dialogo con Alessandro Sabbioni, supervisore e responsabile del Vfx team dello studio FramebyFrame. Il cinema del mistero e quello del terrore, proprio come il fantasy hanno bisogno di creare creature, suggestioni, mondi e ambienti ai confini con la realtà che conosciamo (o crediamo di conoscere). In questo campo la lezione di Stivaletti, che prende le mosse dall’artigianato creativo e che oggi si confronta con le più moderne tecniche digitali, resta unica e da tutti apprezzata. Ma cosa accade davvero nel laboratorio di un “creatore”, davanti a un computer, nello spazio della virtual reality? Come si collabora con un regista, come si dà vita a un sogno (o incubo) ad occhi aperti? Effetti visivi, trucco, effetti speciali, effetti digitali e virtuali…Tra le curiosità della mattinata anche il confronto tra chi ha creato gli effetti di Nirvana (Stivaletti) e chi ha realizzato il mondo del Ragazzo invisibile (Framebyframe): due film di Gabriele Salvatores e due età del cinema.

    TUTTO IN QUELLA NOTTE
    Martedì 4 dicembre, ore 10.30 • Sala dei 146 IULM 6
    Partecipano all’incontro: Dario Argento, Federico Ercole, Gianfranco Manfredi e Gioacchino Toni. Modera: Mazzino Montinari.

    Il 4 aprile 1968 Martin Luther King veniva ucciso in un motel a Memphis. Uno dei tanti giorni oscuri per gli Stati Uniti e per l’umanità, se è vero che il destino di un uomo è il destino di tutti noi. A chilometri di stanza, quello stesso giorno, una macchina viaggiava da Pittsburgh verso New York. Erano a bordo un regista sconosciuto e un compagno d’avventura che aveva contribuito alla realizzazione di un film che ora si trovava nel portabagagli, finito dai titoli testa a quelli di coda. Il regista esordiente era George Romero, il suo sodale era Russell Streiner. Speravano entrambi di vendere il film a qualcuno che lo portasse in sala. Un lungometraggio che in apparenza doveva essere un horror capace di spaventare e intrattenere giovani spettatori e che, però, chilometro dopo chilometro assumeva ben altri contenuti. Night of the Living Dead, soprattutto con la sua scena finale (anche con le fotografie in stile documentario), improvvisamente richiamava alla dura realtà. Ben, l’eroe della storia, interpretato dall’attore afroamericano Duane Jones, dopo essersi battuto con coraggio e aver difeso fino all’ultimo i suoi compagni dall’orda dei morti viventi, viene ucciso non più dal fuoco amico, ma da un gruppo capeggiato dallo sceriffo locale che non fa distinzioni tra Zombi e uomini con una pelle diversa da quella bianca. Ovviamente a cinquant’anni di distanza il fenomeno durevole dei morti viventi non si può ridurre a quello specifico episodio e, in generale, al contesto del Sessantotto. È comunque significativo che prima ancora di uscire in sala, Night of the Living Dead fosse così mutevole e penetrante, capace di entrare nei meandri di una realtà complessa com’è quella dell’esistenza umana per rivelarne gli orrori.
    Per questo a cinquant’anni di distanza se ne parla ancora e si trovano nuovi spunti interpretativi, diverse chiavi per leggere il contemporaneo. Qui al Noir in Festival abbiamo chiamato studiosi, esperti, filmmaker per aprirci agli infiniti immaginari prodotti dagli Zombi, per continuare ad assistere a quel continuo rimando tra il cinema e la nostra vita.

    MRS. KUBRICK, I PRESUME
    Martedì 4 dicembre, ore 12 • Sala dei 146 IULM 6

    È la maggiore delle figlie di Stanley, nata da precedente matrimonio di sua moglie, Christiane. È stata sui set del padre fin dall’infanzia; è scenografa, pittrice, artista. È ben noto che ha collaborato con Kubrick in particolare sui set di Shining e Eyes Wide Shut in cui appare in un cameo e per il tramite dei suoi quadri che, insieme a quelli della madre, fanno parte degli arredi in casa del dottor Harford. Katharina Kubrick ha accettato di far parte della giuria cinema del festival nell’anno di 2001 Odissea nello spazio che proprio lei ha presentato, in versione restaurata, al festival di Cannes insieme a Christopher Nolan. Ed è in questo contesto che incontrerà il pubblico e gli studenti di IULM martedì 4 dicembre (ore 12.30, aula dei 146) attingendo ai suoi ricordi, ai vari modelli di genere amati da Kubrick e all’esperienza di lavoro con lui. “Mi piace il cinema – ha detto – e a Stanley piacevano molto i film di genere. Ma per quanto mi riguarda non posso dirmi una specialista del noir e i film horror mi hanno sempre fatto paura. Eppure è proprio su set come quello di Shining che ho imparato il mestiere. Il Noir in Festival è la mia prima esperienza come giurata e mi stimola cercare di essere all’altezza del compito”.

    THE BRITISH TOUCH: TRE SCRITTRICI A CONFRONTO
    Jill Dawson, Sujata Massey e Sarah Pinborough colloquiano con Adrian Wootton.
    Mercoledì 5 dicembre, ore 10.30 • Sala dei 146 IULM 6

    Nel solco della tradizione femminile del mystery, si può dire inaugurata dal gotico romantico di Mary Shelley con la sua “creatura” Frankenstein, di cui oggi ricorre il bicentenario della nascita letteraria, e continuata con successo consolidato e virale da Agatha Christie per tutto il secolo scorso, abbiamo chiamato a confrontarsi le tre scrittrici di lingua inglese che sono ospiti quest’anno di Noir in Festival. Si tratta delle due inglesi Jill Dawson e Sarah Pinborough e dell’americana Sujata Massey, che al Noir presentano i loro libri, così diversi per stile e ambientazioni, eppure così apparentati da una stessa predilezione per l’esplorazione del disagio psicologico che sta prima e dopo il compiersi del male. Che sia la Patricia Highsmith assassina per amore, di Dawson, o l’indomita avvocatessa indiana che lotta contro la doppia discriminazione di suddita dell’Impero britannico e di donna, a cui da voce Massey, o che sia infine la madre single in carriera di una società contemporanea slabbrata e disorientata che potrebbe essere americana come inglese, ritratta da Pinborough, si tratta sempre di inoltrarsi (ed eventualmente perdersi) nei labirinti dell’animo umano più che in quelli delle strade violente di una grande metropoli. Le tre protagoniste femminili rappresentate dalle tre autrici sono così diverse, per ambientazioni e caratteri, ma hanno certamente in comune un destino che attraversa epoche, caste e personalità, e che ieri come oggi continua ad essere purtroppo segnato da violenza e sopraffazione: quello di essere donne.

    La redazione

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    21/02/2024 - Berlinale 2024 - Orso d'Oro alla carriera a Martin Scorsese: 'Il suo sguardo ci aiuta a capire chi siamo': Il suo ultimo film, Killers of the Flower Moon, è una testimonianza vivida e avvincente del potere del cinema di trasformarsi in quella che il critico Roger Ebert ha definito una 'macchina dell’empatia', un canale telepatico tra regista e pubblico. [continua...]

    19/02/2024 - Bafta 2024 - OPPENHEIMER TRIONFA con 7 PREMI, EMMA STONE MIGLIOR ATTRICE. TUTTI I VINCITORI: Il film di Cristopher Nolan fa incetta di statuette anche alla cerimonia della British Academy of Film and Television Arts e si porta a casa il titolo di miglior pellicola. Nolan è il miglior regista, Murphy il miglior attore protagonista. Niente premi per Barbie [continua...]

    04/02/2024 - 74. Berlinale (15-24 Febbraio 2024) - In prossimità dell'Apertura della Kermesse, un ripasso del Programma: Film d'Apertura Small Things Like These (Kleine Dinge wie diese) di Tim Mielants con Cillian Murphy, Eileen Walsh, Michelle Fairley, Emily Watson. Tutti i film in Concorso, tra cui molti in Prima Mondiale, e nelle varie altre sezioni (Encounters, Berlinale Special, Panorama) [continua...]

    25/01/2024 - César 2024 - 'Anatomia di una caduta' e 'The Animal Kingdom' in testa alle nomination: [continua...]

    23/01/2024 - OSCAR 2024 - TUTTE LE NOMINATIONS: La 96ª edizione dei premi Oscar si terrà a Los Angeles al Dolby Theatre il 10 marzo 2024 e verrà presentata nuovamente da Jimmy Kimmel, che torna alla conduzione del celebre evento per la quarta volta dopo le edizioni del 2017, 2018 e 2023. [continua...]

    22/01/2024 - 74. Berlinale (15-24 Febbraio 2024) - Il Programma Completo: [continua...]

    18/01/2024 - Bafta 2024: Tutte le Nominations dei film: Ben tredici Nominations le incassa 'Oppenheimer'. Lo segue 'Povere creature!' con 11. [continua...]

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