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    69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (Lido di Venezia, 29 agosto – 8 settembre 2012) - DEFINITA ANCHE LA GIURIA INTERNAZIONALE DELLA SEZIONE 'ORIZZONTI'

    I componenti Sandra den Hamer, Runa Islam, Jason Kliot, Nadine Labaki, Milcho Manchevski, Amir Naderi della 'GIURIA ORIZZONTI' saranno presieduti da PIERFRANCESCO FAVINO


    17/07/2012 - Venezia, 17 luglio 2012 - E’ stata definita la GIURIA INTERNAZIONALE della sezione ORIZZONTI della 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (29 agosto - 8 settembre 2012).

    La decisione è stata presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

    Le personalità chiamate a farne parte della Giuria internazionale della sezione ORIZZONTI, presieduta dall’attore italiano PIERFRANCESCO FAVINO, sono:

    • la direttrice del Museo del Cinema di Amsterdam SANDRA DEN HAMER, già direttrice del Festival di Rotterdam dal 2000 al 2004

    • la video artista inglese di origini bengalesi RUNA ISLAM, protagonista alla Biennale Arte 2005 e candidata al Turner Prize 2008

    • il produttore statunitense JASON KLIOT, che ha lavorato con registi quali Brian De Palma, Jim Jarmusch, Steven Soderbergh e Todd Solondz

    • la regista e attrice libanese NADINE LABAKI, che con soli due film (Caramel e Where Do We Go Now?) è riuscita a imporsi sul palcoscenico internazionale ottenendo numerosi premi nei più importanti festival internazionali

    • il regista macedone trapiantato a New York MILCHO MANCHEVSKI, Leone d’oro nel 1994 con Prima della pioggia e autore di Dust, film di apertura della Mostra di Venezia 2001

    • uno dei maggiori autori del cinema iraniano AMIR NADERI (che vive e lavora in esilio a New York da oltre due decenni), già protagonista di Orizzonti nel 2011 con Cut.

    La Giuria assegnerà – senza possibilità di ex aequo - tre Premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.

    La 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia avrà luogo al Lido dal 29 agosto all’8 settembre 2012.

    E’ possibile chiedere informazioni sulla biglietteria della 69. Mostra a biglietteria.cinema@labiennale.org o per telefono allo 041/2726624 dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13.

    NOTE BIOGRAFICHE:

    SANDRA DEN HAMER (studiosa di cinema, direttrice di festival e musei, Olanda)

    Sandra den Hamer ha studiato cinema e teatro alla University of Utrecht prima di lavorare per Channel Four, nel 1984. Ha iniziato la propria collaborazione col Festival di Rotterdam nel 1986, lavorando come coordinatrice di CineMart e come produttrice, prima di diventare direttrice aggiunta del Festival nel 1991. Nel luglio del 2000 viene nominata direttrice del Festival, prima assieme a Simon Field, e, dal 2004, come direttrice unica. Durante la sua collaborazione col Festival di Rotterdam è stata anche responsabile del Hubert Bals Fund (il fondo ideato dal Festival per il sostegno economico a registi provenienti da paesi emergenti) e di CineMart. Negli ultimi vent’anni ha partecipato a numerosi panel internazionali, seminari e workshop di coproduzione, tra cui Carthage (Tunisia), Havana (Cuba), Pusan (Korea), Tokyo (Giappone) e IFFM (New York, U.S.A.). È stata inoltre membro delle giurie di Fespaco (Ouagadougou, Burkina Faso), Un Certain Regard (Festival di Cannes) e il Dutch Film Festival in Utrecht. Sandra è stata membro del comitato di consulenza per il Dutch Film Fund, del FINE (Film Investors Netherlands) e dell’AVEA (Audiovisual Entrepeneurs of Africa). Dal primo settembre 2007 è direttrice del Filmmuseum di Amsterdam. Nel 2010 il museo è stato unificato con l’Holland Film, istituto olandese per l’educazione cinematografica, e la Filmbank, dando origine al EYE Film Institute Netherlands. Dalla unione ne è nata un’organizzazione che ha lo scopo di proteggere e promuovere il cinema olandese. Sandra den Hamer è stata nominata direttrice dell’EYE Film Institute Netherlands, la cui sede è stata trasferita nell’aprile del 2012 in uno spettacolare palazzo con quattro sale cinematografiche e un importante spazio espositivo.

    RUNA ISLAM (video artista, Gran Bretagna/ Bangladesh)

    Artista apprezzata a livello internazionale, Runa Islam è nata a Dhaka, in Bangladesh, nel 1970; attualmente vive e lavora a Londra, Regno Unito. Dopo aver frequentato la Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam ha completato i suoi studi con un Master in filosofia al Royal College of Art di Londra. La sua ricerca sulla produzione di linguaggi visivi e concettuali particolari emerge nelle sequenze analitiche e sperimentali che enfatizzano il concetto di verità come limitata e soggettiva. Attraverso la simulazione Runa Islam costruisce condizioni di sottile e complessa ambiguità psicologica. Le sue video installazioni multischermo, i suoi lavori scultorei e architettonici creano un discorso non solo sulle forme di documentazione ma anche un dialogo tra i distinti metodi di riproduzione. Le dicotomie tra abilità e utilità, sorveglianza e percezione solistica e la ricostruzione della memoria e della cultura popolare vengono formalizzate attraverso la produzione visiva di Islam. Da oltre un decennio i suoi lavori vengono esposti in mostre in tutto il mondo. Le mostre più recenti includono Projects 95, Museum of Modern Art, New York, 2011; Runa Islam, MCA Sydney e Musée d'art contemporain di Montréal, 2010; Restless Subject, Kunsthaus Zürich e Museum Folkwang, Essen, 2008-2009; Empty the pond to get the fish, MUMOK, Vienna, 2008; Conditional Probability, Serpentine Gallery, Londra 2006. Numerose anche le partecipazioni a mostre collettive, tra cui The Cinema Effect: Illusion, Reality & The Moving Image, Part II: Realisms, la Caixa Forum, Madrid, 2011 e Hirschhorn, Washington DC, 2008; There is always a cup of sea for man to sail, 29a Biennale di San Paulo 2010; Modernologies, Museo d’Arte Moderna, Varsavia, 2010 e MACBA, Barcellona, 2009; Turner Prize 2008, Tate Britain, Londra, 2008; Principle Hope, Manifesta 7, Rovereto, 2008; Brave New Worlds, Walker Art Centre, Minneapolis, 2007.
    Numerosi suoi lavori sono parte di importanti collezioni pubbliche, come la Arts Council Collection, Inghilterra; Kunsthaus Zürich, Zurigo; Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi; Museum of Modern Art, New York; MUMOK Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Vienna; Stedelijk Museum, Amsterdam e Tate, Londra. Runa Islam è stata candidata al Turner Prize nel 2008, anno in cui Islam ha anche realizzato il suo contributo filmico per ‘Film Directors for Human Rights’ un’iniziativa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Le prossime personali sono previste all’Arter, Istanbul e alla White Cube, Londra; le sue opere saranno esposte alla 11a Biennale di Sharjah nel 2013.

    JASON KLIOT (produttore, Stati Uniti)

    Candidato per l’Academy Award, Jason Kliot è il produttore di oltre 40 film di famosi registi del calibro di Jim Jarmusch, Brian De Palma, Steven Soderbergh, Miguel Arteta, Hal Hartley, Nicole Holofcener, Alex Gibney e Todd Solondz. Nel corso della sua carriera ha prodotto film innovativi di filmmakers esordienti e sostenuto la particolare visione di registi consolidati. Jason ha prodotto un’ampia gamma di film, spaziando da progetti d’autore a grandi successi commerciali, fino ad importanti documentari sul teatro. I film di Kliot sono stati selezionati e hanno vinto svariati premi al Sundance Film Festival, al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, al Festival Internazionale del Cinema di Cannes e alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia; tra questi, anche due Gran Premi della Giuria al Sundance Festival e il Leone d’Argento per la migliore regia al Festival del Cinema di Venezia. I suoi film hanno ricevuto oltre 25 candidature per l’Independent Spirit Award. Jason è riconosciuto come uno degli esponenti di spicco della rivoluzione digitale del cinema. Le sue avanguardistiche agenzie di produzione in digitale Blow Up Pictures e HDNetFilms, che ha lanciato in partnership con Joana Vicente, Marc Cuban e Todd Wagner, hanno inaugurato una nuova era di produzione cinematografica in digitale che ha radicalmente trasformato il panorama della produzione e della distribuzione del cinema indipendente americano. Dopo la laurea all’Amherst College, Jason ottiene una borsa di studio post-laurea presso l’Ecole Normale Supérieure di Parigi; è professore associato al Graduate Film Department al Tish School of the Arts della New York University. Jason è inoltre uno dei fondatori di City Harvest, la prima associazione nata per il recupero del cibo della nazione.

    NADINE LABAKI (regista e attrice, Libano)

    Nata in Libano, Nadine Labaki, è una delle registe più acclamate della sua generazione nel mondo arabo, famosa per aver demolito stereotipi ed essersi occupata di questioni fondamentali come la religione e il ruolo delle donne nella società in modo umoristico e poetico. Labaki è nota anche per la sua capacità di esprimere un diverso tipo di realismo scegliendo per i suoi film attori perlopiù non professionisti, basandosi sulle loro effettive caratteristiche umane. Si laurea in Studi audiovisivi alla Saint Joseph University di Beirut (IESAV) nel 1997, dirigendo il suo cortometraggio di laurea 11 Rue Pasteur, vincitore del Best Short Film Award alla Biennale del Cinema Arabo all’Institut du Monde Arabe di Parigi. Nel 1998 frequenta un workshop di recitazione presso il Cours Florent a Parigi. Successivamente, Nadine Labaki dirige una serie di spot pubblicitari e numerosi videoclip per famosi cantanti mediorientali che le sono valsi numerosi premi. Nel 2005 partecipa alla Cannes Film Festival Residence per concentrarsi sulla scrittura di Caramel, il suo primo lungometraggio. Nel 2006 dirige e interpreta Caramel, mettendo in mostra una Beirut poco nota al grande pubblico. Anziché affrontare le questioni politiche che hanno segnato il Libano in modo indelebile, Nadine Labaki presenta una commedia che narra le vicissitudini di cinque donne alla prese con problemi di amore, sessualità, tradizione, delusione e gli alti e bassi della vita quotidiana. Mostrato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes nel 2007, fu un successo commerciale nell’estate dello stesso anno. Venduto in tutto il mondo, Caramel ha collezionato importanti premi in numerosi festival internazionali. Labaki ha ottenuto il plauso della critica, sia come attrice che come regista, ed è stata inserita nella lista dei dieci “Directors to Watch” stilata da Variety al Sundance Film Festival.
    Nel 2008, Nadine Labaki è stata insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal Ministero francese della Cultura e della Comunicazione.
    Nel 2010 compare come interprete e dirige il suo secondo film Where Do We Go Now? che affronta in modo molto umoristico il delicato tema di un villaggio dove chiese e moschee convivono fianco a fianco e dove le donne cercano di trattenere i loro uomini spacconi dal cominciare una guerra di religione. Il film viene proiettato in anteprima al Festival di Cannes del 2011 nella sezione Un Certain Regard. Si conferma come successo internazionale e vince il Cadillac People’s Choice Award al Toronto Film Festival. Where Do We Go Now? vince numerosi premi in altri festival tra cui quello di Cannes, il San Sebastian Film Festival, al Stockholm Film Festival. Il film è stato inoltre candidato come migliore film straniero al Critics Choice Awards di Los Angeles.

    MILCHO MANCHEVSKI (regista, Stati Uniti/Macedonia)

    I film diretti da Milcho Manchevski (Before the Rain, Dust, Shadows and Mothers) hanno vinto più di quaranta riconoscimenti internazionali, compreso il Leone d’Oro a Venezia , il premio FIPRESCI, l’Independent Spirit e una nomination per gli Academy Awards. Sono stati inclusi nei corsi di studio di diverse università e sono stati oggetto di due conferenze accademiche (a Firenze e a Leipzig). Il New York Times ha inserito Before the Rain nella lista dei migliori 1000 film mai realizzati. Manchevski ha inoltre diretto più di cinquanta cortometraggi tra cui 1.73, Tennessee (MTV Award come miglior video rap) e Macedonia Timeless. Ha collaborato come regista per la serie TV The Wire, della HBO. È inoltre autore di libri e saggi, tra cui il libro post-concettualista The Ghost of My Mother e Truth and Fiction: Notes on (Exceptional) Faith in Art, che parla della fede e del rapporto tra realtà e finzione nell’opera d’arte. I suoi due libri di fotografie, Street e Five Drops of Dream, sono stati oggetto di altrettante esposizioni, al Museum of Contemporary Art e alla galleria Miyako Yoshinaga. Manchevski ha inoltre ideato e realizzato diverse performance artistiche, sia come artista solista che in quanto membro fondatore del gruppo 1AM. Vive a New York dal 1985.

    AMIR NADERI (regista, Iran/Stati Uniti)

    Sin dagli anni ’70 Amir Naderi è una delle più influenti personalità del cinema iraniano. Sviluppa la propria cultura cinematografica sin da giovane, guardando film nella sala cinematografica dove lavora. Sale alla ribalta internazionale realizzando film che sarebbero presto diventati classici del cinema, tra cui The Runner (1985) e Ab, Bad, Khak (Water, Wind, Dust , 1986), vincitori entrambi del premio Golden Montgolfiere al Festival di Nantes. È stato il primo importante cineasta iraniano ad aver espatriato. I suoi film “americani” hanno saputo catturare lo spirito di New York, e sono stati presentati in importanti manifestazioni cinematografiche tra cui New Directors/New Films, la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il Festival di Cannes, il Tribeca, il Sundance Film Festival. Sound Barrier (2005) ha vinto il premio Roberto Rossellini al Festival di Roma. Vegas: Based on a True Story (2008) è stato presentato in Concorso a Venezia. Il suo ultimo lungometraggio Cut (2011), girato in Giappone, è stato il film di apertura della sezione Orizzonti del Festival di Venezia 2011 e ha vinto il premio come miglior regista alla ventunesima edizione dei Japanese Professional Movie Awards, diventando così il primo regista straniero a ottenere questo importante riconoscimento. L’opera cinematografica di Naderi è stata oggetto di numerose retrospettive in musei e festival cinematografici di tutto il mondo, tra cui il Lincoln Center, Pusan, Karlovy Vary e Torino. È stato membro di giuria in numerosi festival e, recentemente, ha partecipato in qualità di presidente di giuria al Tokyo FILMeX (2011) e allo Shanghai International Film Festival, per il premio Asian New Talent Award (2012).

    LA REDAZIONE

    Nota: Si ringrazia l'Ufficio Stampa de 'La Biennale di Venezia'.

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