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    Il cinema di John Woo

    Biografia

    (A cura di PATRIZIA FERRETTI)

    (Guangzhou CINA 23 Settembre 1946 - )

    La carriera di Wu Yu-sen, in arte JOHN WOO inizia negli anni ’70 a Hong Kong, dove per due decenni rimane al centro di quella fiorente industria cinematografica, dirigendo ventisei lungometraggi. Conosciuto soprattutto come specialista di commedie fino alla metà degli anni ’80, si impone in seguito con una serie di ispirati drammi gangsteristici che frantumano inaspettatamente tutti i record al box-office, e lo rendono celebre in tutto il mondo.

    JOHN WOO (in cantonese Ng Yusam, in mandarino Wu Yusen) nasce il 1° maggio 1946 a Guangzhou, in Cina, in una famiglia poverissima che si trasferisce a Hong Kong quando lui ha solo quattro anni. Il padre è malato di tubercolosi e la madre deve sobbarcarsi il sostentamento della famiglia in una baraccopoli. Woo oggi dichiara di doverle tutto. Grazie anche all’aiuto di una famiglia americana, che l’adotta a distanza, viene educato al luterano Matteo Ricci College. Ma cresce anche “cibandosi” di cinema occidentale: prima i musical, poi i film di Kurosawa, Melville, Truffaut, Leone, Peckinpah, Scorsese.

    Seguendo questa sua irrefrenabile passione, approda in poco tempo alla scuola di Zhang Che (Chang Cheh), maestro del cinema di arti marziali. Accanto al tirocinio sul campo come sceneggiatore e regista (lavora prima alla Cathay Film come supervisore alle sceneggiature, e poi alla Shaw Brothers come aiuto-regista), crea nel 1967 un’associazione che, oltre a produrre film amatoriali, organizza seminari e gruppi di discussione, contribuendo così a formare la nuova leva del cinema di Hong Kong, laboratorio creativo dove l’Asia e l’Occidente si sono contaminati.

    Esordisce nel 1973, a ventisei anni (è il più giovane regista di Hong Kong), con Farewell Buddy, film di arti marziali che la stilizzazione della violenza - subito sperimentata nelle forme più radicali, portata al parossismo - condanna a rimanere bloccato dalla censura per due anni (sarà sforbiciato e rimontato nel 1975 col titolo The Young Dragons).

    Woo devia allora verso il film musicale e la commedia, dove mette a punto la sua concezione coreografica della messa in scena con il film d’opera cantonese Princess Chang Ping (1975), a cui seguono Follow the Star, omaggio al cinema di Charlie Chaplin e Buster Keaton, e la farsa Money Crazy (entrambi del 1977). Negli anni seguenti alterna commedie e film di arti marziali, con incursioni nel cinema fantastico. E’ regista "interno" alla produzione in serie, dove però già mescola e padroneggia genialmente i generi.

    Ne uscirà quando Tsui Hark, regista e produttore affermato (che aveva ottenuto il suo primo ingaggio in uno studio - la Golden Harvest - proprio grazie a Woo), gli restituisce il favore finanziando nel 1985 un progetto ambizioso, una sorta di saga familiare alla Il padrino: il film di gangster A Better Tomorrow (con Chow Yun-fat, da allora attore simbolo del cinema di Woo a Hong Kong), trionfa al botteghino e Woo definisce il suo stile personalissimo, melodrammatico e violento, parossistico e al tempo stesso struggente e romantico.

    Nel 1987, con A Better Tomorrow II, il regista riesce nell’impresa di superare il film precedente: la lunga (20’) sequenza finale è da antologia, e si avvicina a quella de Il mucchio selvaggio di Sam Peckinpah, uno dei registi da lui ammirati.

    Lo stile di Woo è ormai maturo per forza espressiva. Nel 1989 realizza The Killer, rivisitazione del cinema neo-noir di Jean-Pierre Melville, che coniuga l’iperbole stilizzata della violenza e la messa in scena vorticosa, con atmosfere malinconiche e melodrammatiche, l’action-painting con l’approfondimento psicologico. Il film che segue, Bullet in the Head (1990) è il suo capolavoro “maledetto”, film bellico ambientato durante la guerra del Vietnam, che la censura della colonia britannica, ma ancor più quella del mercato del film d’azione, ridurranno di più di un terzo.

    Dopo un nuovo successo - a Hong Kong e sui mercati internazionali - ovvero Hard Boiled (1991), film di culto per i cineasti “cormaniani” che hanno contribuito a trasformare il cinema americano (tutti, da Jonathan Demme a John Landis, sono ammiratori incondizionati dell’autore hongkonghese), Woo lascia Hong Kong (nel 1992) per trasferirsi a Hollywood. Qui nel 1993 gira Senza tregua (Hard Target), film d’azione con Jean-Claude Van Damme, pensato come un’opera in bilico tra arte e commercio. Ma saranno molti i tagli e le modifiche, che Woo sarà costretto ad accettare in fase di montaggio.

    Il furto di due testate nucleari è al centro di Nome in codice: Broken Arrow (Broken Arrow, 1996), con John Travolta e Christian Slater, dove recupera uno stile personale e rende omaggio ai registi del suo “canone”, Sergio Leone in testa, con “un’opera per cultori d'arte, per esteti, neppure per cinefili sfrenati: così o nulla".

    Ma è soprattutto il capolavoro Face/Off - Due facce di un assassino (Face/Off, 1997), spettacolare variazione sul tema del doppio - interpretato da John Travolta e Nicolas Cage - a consacrare in tutto il mondo il trionfo del suo universo stilistico e tematico: il gioco di specchi continuo nello scontro tra bene e male, la nostalgia per gli affetti perduti, la paura della solitudine.

    Dopo lo straordinario successo di Face/Off, John Woo viene scelto dal produttore/attore Tom Cruise per dirigere il seguito di Mission: Impossible. In Mission: Impossible 2 (2000), travolgente per l’incredibile susseguirsi delle inquadrature, Woo riesce a umanizzare la spia Ethan Hunt, dando alla vicenda un più ampio respiro oltre l’azione.

    Nel 2002 Woo porta sul grande schermo Windtalkers, con Nicolas Cage e Keanu Reeves, ambientato durante la battaglia di Saipan, in cui torna in primo piano un altro dei suoi temi più personali: l'amicizia e lo scontro/confronto tra uomini profondamente diversi per caratteri e scelte di vita.

    Nel 2003 realizza per la Paramount il thriller di fantascienza Paycheck (2003), con Ben Affleck e Uma Thurman. Tratto da Philip K. Dick, il film è anche un omaggio a Hitchcock (riprende le atmosfere di Intrigo internazionale).

    Nel 2006 realizza Song Song and Little Cat, che fa parte del film a episodi All the Invisible Children, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia.

    Dopo tanti film d’azione, Woo entra anche nel mondo dei videogame e dell’animazione, portando con sé il proprio inconfondibile stile visivo. Il suo primo videogioco, Stanglehold (modellato su Hard Boiled) è un successo immediato. Produce inoltre l’”anime” Ex Machina, che fa parte della saga Appleseed. Oltre all’animazione e ai videogame, Woo collabora con la Virgin Comics per realizzare la sua prima serie di fumetti, 7 Brothers, pubblicata nel 2007.

    Dai primi anni 2000, Woo intensifica i suoi viaggi in Cina, fino a che non si sente pronto ad affrontare il colossale progetto de La battaglia dei tre RegniLa battaglia dei tre regni (Red Cliff, 2008), sua prima grande produzione nella terra natale, saga marziale dove si ripropone di rileggere la storia politica antica per trovarvi elementi di interpretazione di quella recente. E' il film più costoso - 80 milioni di dollari - mai realizzato in Cina, superbo approccio al cinema spettacolare d’autore (ma non “alla Zhang Yimou”), che il regista hongkonghese affronta con un film complesso, raffinato e cerebrale, cimentandosi con una saga che proviene dalla storia e dalla letteratura classica. La vicenda è ambientata nel 208 d.C., l’epoca degli Stati Combattenti ed è imperniata su una successione di intrighi e complotti che l’imperatore Han Xiandi dovrà domare nel sangue, così da riunificare la Terra di Mezzo.

    Bibliografia: 67 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. La Biennale di Venezia , 2010.

    Data di pubblicazione: (26 Agosto 2010)

    John Woo Biografia Breve in italiano

    John Woo Biografia completa in Inglese

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