RIFKIN'S FESTIVAL
Woody Allen torna a mettere le mani in pasta su riflessioni esistenziali di marca autoreferenziale passando per i classici del cinema, la vera arte, di contro al 'business' imperante, fatto di agenzie pubblicitarie e ... festival sempre più commerciali - RECENSIONE - Dal 6 Maggio
"Sono quelle (le domande esistenziali) su cui continuare a interrogarsi, anche se alla fine ti rimarranno solo tristezze e paure molto umane... I protagonisti delle mie storie hanno sempre qualche tratto in comune con la mia personalità, ritrovo l’umorismo, i dubbi e le ansie. La famiglia mi accusa di trasformare in sintomi medici ogni preoccupazione... Se si guarda 'Un giorno di pioggia a New York' c’è un lieto fine. Ma più in generale è vero che perché il pubblico si interessi a un film serve sempre che le cose vadano male, che ci sia un problema e che questo venga affrontato. Vivendo io a Manhattan immagino ci sia una certa quantità di emozioni per me intrinseche, invece in una città straniera mi sento più libero...".
Il regista e sceneggiatore Woody Allen...
[continua]