Dalla 68. Mostra del Cinema di Venezia - 'LE PALUDI DELLA MORTE - TEXAS KILLING FIELDS' di AMI CANAAN MANN. Dal 15 Giugno al cinema
25/05/2012
- Il padre MICHAEL MANN (Collateral, Nemico pubblico) produce il film della figlia AMI CANAAN MANN LE PALUDI DELLA MORTE - TEXAS KILLING FIELDS, un thriller ispirato a veri fatti di cronaca decisamente nera.
Presentato alla 68. Mostra del Cinema di Venezia - al cinema dal 15 GIUGNO - come già dichiarato piuttosto esplicitamente dal titolo, è uno di quei brani di cinema d'autore che scarta totalmente dall'intrattenimento per 'documentare' l'anima di storie e personaggi che abitano una celluloide qui portavoce piuttosto eloquente di quelle gole profonde che la realtà disgraziatamente non ha mai colmato, inesorabili e inevitabili come i buchi neri nell'universo.
Degna figlia d'arte, AMI CANAAN MANN procede con coraggio e sangue freddo dentro le maglie più insidiose e per certi versi anche estremamente delicate e spinose sul piano sociale - vedi ad esempio il contesto 'familiare' della piccola Anne Sliger incarnata da CHLOË GRACE MORETZ - adottando un linguaggio asciutto e diretto, mantenendosi ben distante dall'uso di edulcoranti per addolcire la pillola. Così il tam tam di ricerche e indagini di polizia condotte da SAM WORTHINGTON e JESSICA CHASTAIN si intrecciano alle complesse dinamiche a carattere sociale sull'onda di un'umanità 'border line', facilmente attaccabile quando non si è ancora trasformata in ricettacolo di criminalità organizzata. Un covo di killers a piede libero su un terreno che sta dalla loro parte: complici proprio quei campi o paludi in quell'angolo di Texas non a caso comunemente chiamati 'della morte', corrispondenti nella realtà ad un territorio abbastanza vasto e frastagliato da poter inghiottire nella notte dell'invisibilità i più cruenti tra il genere di scempi-omicidi a sfondo sessuale, di solito consumati su giovani donne o adolescenti.
Un film di denuncia dunque, intenso e inquietante, che simbolicamente cerca in restituire voce e dignità, almeno come memoria, a tutte queste persone, vittime di efferati omicidi, affinché l'opinione pubblica possa guardare loro oltre la dimensione di un numero in seno ad una terrificante 'mappa'. Per questo AMI CANAAN MANN ha cercato e ardentemente voluto "raccontare una storia difficile nel modo più elegante possibile."
(A cura di PATRIZIA FERRETTI)
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