64. Berlinale (6-16 Febbraio 2014 - 'MONUMENTS MEN' (THE MONUMENTS MEN), DI E CON GEORGE CLOONEY. Al cinema dal 13 Febbraio distribuito da 20th Century Fox
14/01/2014
- Per MONUMENTS MEN (THE MONUMENTS MEN), nel programma ufficiale della 64 BERLINALE (6-16 Febbraio 2014, in ANTEPRIMA INTERNAZIONALE, GEORGE CLOONEY si fa in quattro, firmando sceneggiatura (a quattro mani con il collaudato GRANT HESLOV), regia e produzione, non rinunciando a ritagliarsi un ruolo come attore, interpretando George Stout. Ruolo con cui affianca un prestigioso ensemble di colleghi, e in alcuni casi anche amici di vecchia data, come MATT DAMON, BILL MURRAY, JOHN GOODMAN, JEAN DUJARDIN, BOB BALABAN, HUGH BONNEVILLE e CATE BLANCHETT. A distanza di un triennio dalla sua ultima regia con LE IDI DI MARZO, GEORGE CLOONEY si è detto entusiasta di affrontare a 360° un altro progetto filmico che, muovendo i suoi passi da una storia vera, inquadra un argomento poco noto al grande pubblico.
Come osservato dal direttore della Berlinale Dieter Kosslick "Oltre cinque milioni di beni culturali rubati dai nazisti sono stati restituiti ai loro Paesi di origine negli anni successivi alla seconda guerra mondiale ma come si evince dalla recente scoperta di 'Monaco illustrata', il furto d'arte di quell'epoca, si mostra ancora attuale. 'The Monuments Men' porta all'attenzione di un pubblico mondiale questo argomento poco noto". Del resto, mancando all'appello ancora migliaia e migliaia di collezioni d'arte e documenti per un valore di miliardi di dollari, MONUMENTS MEN tocca un nervo scoperto che riaffiora in superficie con la scoperta di 1.400 opere d'arte in un appartamento di Monaco di Baviera. La raccolta di oggetti trovati include supposti capolavori di Marc Chagall, Max Liebermann, Ernst Ludwig Kirchner, Oskar Kokoschka, Edvard Munch, Emil Nolde e Albrecht Dürer.
La pellicola MONUMENTS MEN, distribuita al cinema in Italia da 20th Century Fox il prossimo 13 FEBBRAIO, è la trasposizione cinematografica del libro omonimo Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia (The Monuments Men: Allied Heroes, Nazi Thieves, and the Greatest Treasure Hunt in History) scritto da Robert M. Edsel nel 2009.
Li chiamavano "Monuments Men". Erano soldati, tanto coraggiosi quanto improbabili. Un esiguo plotone di topi di biblioteca, colti e appassionati, arruolati nell'esercito alleato durante il secondo conflitto mondiale e spediti nell'Europa in fiamme con una missione precisa: salvare i capolavori dell'arte. Mentre Hitler invadeva un Paese dopo l'altro, infatti, le sue armate si impadronivano di sculture e dipinti secondo un piano sistematico per concentrare le opere più importanti nelle mani dei tedeschi. Fu così che intellettuali, artisti, direttori e conservatori di musei - su mandato di Roosevelt - si trovarono a lottare per impedire il più grande furto artistico della Storia. Il loro compito era inizialmente quello di limitare i danni dovuti ai combattimenti, ma in seguito la missione si concentrò sulla localizzazione dei beni trafugati. Pochi, isolati, e senza disponibilità di uomini e mezzi, ingaggiarono la loro speciale battaglia contro il Führer. In una gara contro il tempo, irta di ostacoli, raccontata con il ritmo di un thriller, ciascuno di loro dovette ricorrere a ogni possibile stratagemma per salvare chiese e monumenti dalla distruzione, riportare alla luce collezioni inestimabili sepolte nelle viscere della terra, seguire per tutto il continente le tracce di opere uniche al mondo. Aiutati da collaboratori altrettanto oscuri e determinati - come Rose Valland, impiegata francese che corse enormi pericoli (della quale nel film indossa i panni Cate Blanchett); parroci, archivisti e semplici cultori...
Inutile dire che le aspettative sono abbastanza alte, sia per l'argomento trattato che per il tocco di stile che va contraddistinguendo GEORGE CLOONEY. Gli anni della maturità lo sorprendono ad accordare sempre più le sue preferenze a sfere tematiche che ben si prestano ad un cinema impegnato, del genere che sollecita negli spettatori riflessioni postume sull'onda riflessa di un glamour narrativo fluido ed appagante.
Ospite abituale della Berlinale come produttore, attore e regista, con MONUMENTS MEN GEORGE CLOONEY conta la sua seconda apparizione alla regia nel programma ufficiale, dopo CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA (Berlinale 2003).
(A cura di PATRIZIA FERRETTI)
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